Bullismo: indagine “Educazione e scuola”

Secondo un ‘indagine portata avanti dal sito “Educazione e scuola”, sembrerebbe che il bullismo nelle scuole e, soprattutto alle superiori, in Italia, sia un fenomeno in continua crescita. Molti ragazzi, infatti, subiscono episodi di violenza verbale, psicologica e fisica.

La scuola dovrebbe essere una “palestra” di vita, mentre nella sua rete di rapporti relazionali tra coetanei, in realtà, sembrerebbe nascondere una cultura di violenza, che non è del tutto riconosciuta e presa in considerazione dagli adulti. La sfida fondamentale di un ragazzo che arriva alle superiori, oltre alla capacità di crescere, culturalmente parlando, è quella di iniziare un processo di inserimento nel gruppo di coetanei e nelle relazioni tra adulti e insegnanti. C’è la necessità, insita di per sé in tutti gli uomini, di appartenere ad un gruppo e, effettivamente, questa identità di gruppo nasce proprio nella scuola, che possiede comunque una subcultura di appartenenza.

Dai risultati dell’indagine emerge che le prepotenze di natura verbale prevalgano nettamente rispetto a quelle di tipo fisico: il 42% dei ragazzi afferma di essere stato preso in giro; il 30% circa ha subito delle offese, mentre il 23,4% dei soggetti ha segnalato di aver subito calunnie; per quanto riguarda le violenze di tipo psicologico, il 3,4% denuncia l’isolamento di cui è stato oggetto, l’11% circa, infine, dichiara di essere stato minacciato. Le prepotenze di natura fisica risultano essere più frequenti tra i ragazzi, mentre tra le ragazze e tra i più giovani prevalgono gli episodi di tipo verbale. Il 22,1% dei ragazzi sotto i 14 anni contro il 16% e il 14% rispettivamente dei ragazzi di 15-16 anni e con oltre 16 anni dichiara di aver “subito colpi”.

Nel momento in cui vengono denunciati gli episodi, solitamente, la reazione è quella di porre fine alla violenza o di chiedere spiegazioni ai diretti interessati. Nonostante ciò viene segnalata un’inspiegabile trascuratezza e indifferenza nei confronti dell’accaduto, a tal punto che si crea una sorta di omertà tra gli stessi alunni, che non fanno nomi di ch magari ha commesso la violenza su altri loro amici. È stata fatta anche una classifica dei luoghi nei quali maggiormente accade la prepotenza o violenza: il luogo più gettonato sarebbe proprio l’aula, che segnala un 27%, dove non si concentrano soltanto le ore di apprendimento, lezione e spiegazione ma anche di episodi di bullismo, che ad oggi vengono poi ripresi anche con i cellulari. Oltre all’aula, luoghi di derisione sarebbero i cortili, i corridoi e anche le palestre, seguiti da tutti gli altri posti che appartengono all’universo scolastico (laboratori, bagni, spogliatoi, mense ecc.). Il bullismo si caratterizza proprio nel fare e subire prevaricazioni. È un fenomeno in crescita all’interno della scuola, accomuna allievi di tutto il mondo fin dai primi anni di scolarizzazione, soprattutto nei Paesi industrializzati e nei contesti urbani. In un’indagine del 1997 risulta che, nelle scuole italiane, il bullismo si presenta con valori elevati, con indici complessivi che vanno dal 41% nella scuola elementare al 36% in quella media, in rapporto agli alunni che dichiarano di aver subito prepotenze.

Fonte: http://www.edscuola.it/archivio/statistiche/bullismo.html

 

 

 

 

 

 

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