La metanfetamina “Shaboo” invade Bologna

Si chiama “Ice” o “Shaboo” la droga che, fino a qualche anno fa, era relegata all’interno della comunità filippina. Lo sviluppo delle tratte dello spaccio l’ha portata in Nord Italia ed è caccia agli spacciatori a Bologna.

 

 

 

LA COMPOSIZIONE – Lo Shaboo è una droga sintetica composta da cloridrato di metanfetamina.Si tratta di piccoli cristalli bianchi che ricordano il sale da cucina, ma la sua potenza risulta essere quasi dieci volte quella della cocaina. Fino a qualche anno fa era chiamata comunemente “la droga dei filippini” perché particolarmente utilizzata dalla comunità orientale, ma i suoi effetti e la sua reperibilità l’hanno portata a essere diffusa tra i più giovani, a volte anche giovanissimi, che hanno cominciato a consumarla da quando i prezzi si sono ridotti. Un grammo di Ice, fino a qualche anno fa, costava quattrocento euro al grammo, ma ad oggi, come emerge dai rapporti della narcotici di Genova, è ribassata a duecento. Simile alla “Salt bath”, la droga che stimola istinti cannibali, (vai all’articolo) la Ice può essere venduta in dosi minime. La potenza spropositata di questa droga fa sì che da un grammo si ricavino cinquanta dosi: in questo modo i prezzi diventano competitivi e abbordabili per una vasta utenza di giovani. L’effetto dura dalle 8 alle 12 ore e comprende iperattività, perdita dell’appetito, allucinazioni, aggressività, dipendenza.

 {ads1}

LO SPACCIO – La sostanza base, il cloridrato di metanfetamina, sembrerebbe essere acquistata in paesi quali Cina, Pakistan, Filippine, ma la vera preoccupazione sta nella diffusione dei laboratori per la sintesi della sostanza. Presenti prima in Europa dell’Est, in Repubblica Ceca, i laboratori sembrano essersi diffusi nel nord Italia, in special modo a Bologna, Genova e Milano. Proprio la Procura di Bologna ha portato a termine una serie di arresti, a conclusione delle indagini cominciate nel 2012. Sette badanti filippini, che si occupavano di assistenza agli anziani, spacciavano Shaboo nei garage, nelle cantine e nelle abitazioni degli assistiti. Pare che il gruppo gestisse l’intero spaccio delle zone di Modena e Bologna: una grande vittoria per le forze dell’ordine bolognesi e per il GIP del tribunale, Bruno Perla, che ha firmato i provvedimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *