Nuovo DPCM: prorogato lo stato d’emergenza fino ad aprile

“La situazione non può essere sottovalutata, lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova, forte ondata” queste le parole di Roberto Speranza che accompagnano le nuove regole in vigore dal 16 gennaio. 

Niente allentamenti: tutte le misure già in vigore vengono confermate partendo dal coprifuoco in vigore 22:00 alle 5:00.
Cambiano le soglie per accedere alle zone con restrizioni: Rt 1 -o livello di “rischio alto”- zona arancione, Rt ,25 zona rossa.
Per il Lazio è sempre più probabile che si accenda la zona arancione, con un Rt leggermente sopra l’1. Stando agli ultimi dati solo 6 regioni potrebbero restare  gialle: Basilicata, Campania, Abruzzo, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Sicilia e Lombardia con molta probabilità diventeranno rosse.

Confermate le misure adottate durante le festività natalizie: il divieto di spostamento tra le regioni sarà in vigore fino al 15 febbraio; fino ai primi di marzo valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone -oltre ai minori di 14 anni conviventi- di andare a trovare parenti o amici purché all’interno della stessa regione, se questa è in zona gialla, o all’interno dello stesso comune se è in zona arancione o rossa. Sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, entro 30 chilometri, non consentiti gli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Impianti sciistici chiusi fino al 15 febbraio, al pari di piscine, cinema e teatri. Divieto di asporto per i bar oltre le 18:00. Nelle zone arancioni sarà consentito solo l’asporto o il delivery durante tutto l’arco della giornata anche per i ristoranti.

Aprono i battenti i musei, ma solo nelle regioni gialle nei giorni feriali. Introdotta la zona bianca, in cui le uniche restrizioni sono il distanziamento e l’uso della mascherina. Ma i parametri per entrarci sono: tre settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso.

Sul nuovo DPCM manca ancora la firma definitiva.

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