Fase due: cosa si può e non si può fare stando al nuovo Decreto

Stando al testo del nuovo decreto, approvato il 26 aprile, ecco punto per punto cosa si potrà e non si potrà fare dal 4 maggio in poi. 

Consentiti gli spostamenti per comprovate necessità e anche per andare a trovare i congiunti.

Sono consentiti solo gli spostamenti  motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. È consentito uscire per incontrare congiunti, compresi fidanzati stabili e affetti stabili -parenti fino al sesto grado- rispettando il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro, utilizzando sempre sistemi di protezione delle vie respiratorie.

È vietato trasferirsi o spostarsi, con  mezzi  di trasporto pubblici o privati, in un’altra regione se non per esigenze lavorative o per motivi di salute. In ogni caso è consentito il rientro presso il proprio  domicilio, abitazione o residenza. 

Le persone con  sintomatologia  da  infezione  respiratoria  e temperatura maggiore di  37,5°C  devono  restare presso il proprio domicilio e contattare il proprio medico curante. 

Consentito l’accesso ai parchi pubblici ma vietata ogni forma di assembramento.

È  vietata ogni forma di assembramento in  luoghi pubblici e privati. L’accesso a parchi, ville  e  giardini pubblici è consentito mantenendo la distanza di sicurezza  interpersonale di un metro. A discrezione del sindaco la chiusura dei luoghi pubblici dove non si possono rispettare le norme di sicurezza. Resteranno chiuse le aree gioco per i bambini. Ancora chiusi gli impianti dei comprensori sciistici.

Consentita l’attività fisica e motoria all’aperto.

È  consentito  svolgere  in maniera individuale  attività’  sportiva  o motoria all’aperto, non necessariamente nei pressi del proprio domicilio, nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri per l’attività sportiva e di un metro per quella motoria. Si può andare in bicicletta se da soli e non più solo in prossimità dell’abitazione.

Ancora sospesi gli eventi e le  competizioni  sportive  di  ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici  o  privati. Le  sessioni  di  allenamento  degli  atleti, professionisti e  non  professionisti riconosciuti  di  interesse nazionale  dal  CONI,  dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle  rispettive  federazioni, in  vista  della  loro  partecipazione  ai  giochi   olimpici o manifestazioni nazionali ed internazionali, sono  consentite nel rispetto  delle distanze di sicurezza, a porte chiuse, per gli atleti di discipline  sportive individuali. Restano chiuse: palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, sociali e ricreativi. 

No a feste private o assembramenti con amici.

Ancora sospese le manifestazioni, gli eventi  e  gli spettacoli di qualsiasi natura  con  la  presenza  di  pubblico. Divieto anche per feste private nelle  abitazioni.

Si potranno celebrare i funerali con regole rigide.

Sospese  le cerimonie civili e religiose, sono consentiti i funerali con l’esclusiva partecipazione di congiunti fino  ad  un massimo   di   quindici persone. Le funzioni devono essere svolte preferibilmente all’aperto, indossando adeguate protezioni  delle vie respiratorie e rispettando sempre  la  distanza  di almeno un metro. 

Continua lo stop per le scuole, le lezioni verrano svolte da remoto.

Ancora sospesi i servizi educativi, le scuole, di ogni ordine e grado, non riapriranno.  Sono  esclusi  dalla  sospensione i corsi di formazione specifica in medicina generale.

I ristoranti potranno operare attraverso la consegna a domicilio e l’asporto.

I servizi di ristorazione possono continuare ad operare attraverso la consegna a domicilio e iniziare a preparare pasti da asporto, con l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro e il divieto per le persone di sostare in prossimità del ristorante e di consumare cibo all’interno del locale. 

Parrucchieri e centri estetici ancora chiusi, probabile riapertura il primo giugno.

È raccomandato ai datori di lavoro, ove possibile, di favorire lo smart working, di promuovere la fruizione dei periodi di congedo ordinario e di ferie. Devono essere incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro.

 

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