Gli Italiani pedalano: sì al cicloturismo

Gli italiani pedalano e vanno sempre più avanti. I dati d’altronde parlano chiaro: negli ultimi cinque anni vi è stato un aumento del 41% del cicloturismo. E’ un vero e proprio boom e sempre più spesso gli italiani prediligono la scelta di itinerari e vacanze da condurre sulle due ruote a pedali. 

UnknownLA BICICLETTA, UN TOCCASANA PER L’ECONOMIA

L’utilizzo della bicicletta apporta una crescita anche in termini economici al nostro Paese, una risorsa su cui investire per potenziare l’attività economica e salvaguardare l’ambiente, soprattutto in tempi in cui l’inquinamento rappresenta una minaccia per il cambiamento climatico e atmosferico. Inoltre il cicloturismo genera un valore pari a 7,6 miliardi di euro all’anno. Tutto questo è stato illustrato con orgoglio a Roma, durante il Bike Summit 2019, in cui si è ricordato che questo «potrebbe dare un contributo straordinario al turismo considerando il contesto paesaggistico e territoriale del Paese» e sottolineando «è ancora troppo poco sviluppato». Secondo quanto è emerso, gli italiani che ogni anno in Italia percorrono in bicicletta itinerari completi di cicloturismo sono circa 1,85 milioni, «mentre chi usa la bicicletta a destinazione – avendola al seguito, o noleggiandola sul posto – sono circa 4,18 milioni di persone» ricorda lo studio. Tra le regioni preferiti sicuramente vi sono le aree del centro sud, mentre le mete preferite per soggiornare sono il Trentino, il Veneto, l’Emilia Romagna e la Toscana. Pe quanto riguarda l’estero, non possono mancare all’appello la Germania, la Francia, gli Stati Uniti ed il Regno Unito.

vacanze-in-bici-con-i-bambini-1724822665[969]x[405]780x325TUTTO GREEN, LE VACANZE IN BICI INDIMENTICABILI

Col vento in faccia, in sella alla fedele amica a due ruote: è questa la vacanza che il 76% degli Italiani, attenendoci a fedeli dati statistici, sembra preferire. Il turismo green, sia in Italia che in Europa rappresenta una ricca miniera di proposte ciclo-turistiche per godersi una gita lenta ed eco-sostenibile. La vacanza in bici per molti rappresenta la possibilità di programmare meritare periodi di riposo durante l’estate e così di ridurre lo stress accumulato durante tutto il periodo invernale, nonché rappresenta una compagna di viaggio ideale per assaporare paesaggi, cultura e conoscere nuove persone. Inoltre non occorre necessariamente essere dei provetti ciclisti per cimentarsi in un itinerario di viaggio su due ruote e anche l’Italia può offrire molte occasioni di cicloturismo. Dal Cilento alle Dolomiti, dalla Via Francigena al Salento e la Versilia, si può intraprendere un facile tour in bicicletta. All’appello certamente non può mancare la Costa Abruzzese e la Costa Adriatica dove grazie alla lunga ciclovia adriatica, che collega Trieste con S.Maria di Leuca, potrete percorrere tutti i 1.300 km di riviera, passando tra lunghe spiagge delle Marche, della Puglia e dell’Abruzzo.

imagesGLI ITALIANI SCELGONO IL CICLOTURISMO: ECCO DOVE ANDARE

Sembra che proprio in Italia vi sia una crescita esponenziale di tutti coloro che decidono di trascorrere le loro vacanze pedalando in bici. In primavera sicuramente andare in giro in bicicletta è molto divertente perché, complice la bella stagione e il bel tempo si possono fare delle lunghe passeggiate e godere di un paesaggio straordinario. Ovviamente ci sono diverse tipologie di bici diverse a secondo delle tipologie di turismo in bicicletta. C’è chi preferisce la classica pedalata in pianura, tra alberi e vigneti o chi, opta per la collina toscana o senese. Ci stanno poi gli amanti dell’avventura e dell’adrenalina pura che amano scatenarsi tra sentieri interrotti e brecciolini della montagna con le proprie montain bike, con bici elettriche o una Fat bike per godere del paesaggio meraviglioso che li circonda. Per fare sì che il cicloturismo funzioni però, ha ricordato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente:” è necessario aumentare la sicurezza delle strade: «È urgente una riforma del Codice della Strada che preveda la definizione di strada ad alta intensità ciclistica per quelle strade secondarie a traffico promiscuo, più utilizzate da ciclisti che autoveicoli nelle strade minori, abbasandone i limiti di velocità e aumentandone la sicurezza di utilizzo per il cicloturismo».

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