Ruggito Raikkonen: le pagelle del GP degli USA

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – Una gara semplicemente bellissima, quella andata in scena in Texas. Raikkonen, grazie ad una gara perfetta e ad una strategia ottimale, vince il GP degli USA, davanti ad un sorprendente Vestrappen, partito 18esimo, e al prossimo campione del mondo Hamilton, solo terzo. Vettel, all’ennesimo contatto di questa stagione, chiude quarto davanti a Bottas. Entrambi insufficienti. Ecco le pagelle del GP degli USA.

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 10: IL RUGGITO DEL CAMPIONE – Una gara da sogno quella del pilota finlandese. Il sorpasso al via su Hamilton è quello dei bei tempi, e la gestione gara è semplicemente prefetta. Tiene dietro un Hamilton furioso guidando praticamente sui cerchioni, rovinandogli un set di soft, e obbligandolo più avanti ad un altro pit-stop fatale. In gara non commette errori, da vero uomo di ghiaccio. Non si lascia intimidire neppure da un redivivo Verstappen, sempre insidioso. Sembra davvero la bellissima conclusione di una storia lunga ed emozionante. Ed era giusto così. TEMPO GALANTUOMO

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Raikkonen

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 9: IL RISVEGLIO DI SUPERMAX – Cosa ha fatto oggi Max? Un capolavoro, un’impresa, una gara da 10, se in pista non ci fosse stato un certo Kimi. Partito 18esimo, ha saputo sfruttare alla perfezione la sua strategia di gomme. Bellissima la difesa su Hamilton nel finale. Ha accarezzato l’idea di attaccare Kimi per più di qualche giro, ma alla fine ha prevalso il buonsenso. Finalmente sembra un pilota maturo, e un osso duro per tutti in pista. TOSTO TOSTO

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 8: IL COMPUTER HAMILTON – Pensate pure quello che volete, ma oggi la differenza tra un campione del mondo è un ottimo pilota è sembrata evidente. Hamilton ha dimostrato, una volta di più, che il suo vero talento non è nel giro secco in qualifica. Non è neppure nella guida sul bagnato. Il talento di Hamilton è il suo “senso di ragno” per i pericoli in arrivo. Come un novello spider-man lui annusa l’aria e sa quando frenare, sa quando allargare, sa quando accontentarsi di andare lungo. Oggi lo abbiamo visto rinunciare almeno un paio di volte contro Kimi, e nel finale contro Verstappen. Il mondiale è li, ad un passo, è non è più tempo per colpi di testa. Avrebbe voluto vincerlo “dominando”, si accontenterà di vincerlo calcolando. Il risultato non cambia. CALCOLATORE

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 7: LA STRATEGIA FERRARI – Finalmente una Ferrari di nuovo competitiva. Negli USA, come per magia, la Mercedes torna ad avere problemi di blistering e di usura delle gomme, mentre la Ferrari è un missile. Azzeccato l’azzardo di far partire Raikkonen con le gomme più morbide, guadagnando una posizione al via. Perfetti i pit-stop e la gestione gara. Peccato per gli errori di Vettel, altrimenti, con ogni probabilità, saremmo stati qui a commentare una doppietta. COMPETITIVI

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 6: LE DUE FACCE DELLA RED BULL – Altro mistero della fede. La Reb Bull. Una monoposto in grado, una volta o due l’anno, di diventare una macchina pari a Ferrari e Mercedes, salvo poi tornare un gradino sotto. Sarebbe interessante scoprire cosa possa spostare così gli equilibri, e sempre verso questa parte di stagione. Anche internamente, eccellente il lavoro fatto per riparare la monoposto di Verstappen dopo la rottura della sospensione, mentre pessimo, ancora una volta, il trattamento riservato alla vettura numero 3, finita in black out come un’utilitaria qualsiasi. CONTROSENSI

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 5: LA GARA DI VETTEL – Ennesima gara, ennesimo episodio controverso di un pilota che sembra aver perso speranze e lucidità. Se la penalità in regime di bandiere rosse era sembrata eccessiva e contro il buonsenso, il contatto con Ricciardo è senza scusanti. Ancora una partenza iper aggressiva, pagata con l’ennesimo, sconsolante, testacoda di stagione. Vettel oggi aveva una macchina molto più performante, aveva tutto il tempo per studiare un attacco a Ricciardo, senza dover fare “i salti mortali”, invece ha pagato ancora nella scelta e nella pazienza. Il campionato del mondo, al netto di tutto, non lo avrebbe meritato. URGE VACANZA

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Vettel

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 4: IL KARMA DI BOTTAS – Ikea sta studiando una nuova linea di scendiletto morbidi e pratici. Li chiameranno Bottas. Solo che oggi, il valletto finlandese, nel voler concedere il passo a Ser Hamilton in modo plateale e palese, ha finito con il regalare secondi fondamentali che gli sono valsi la posizione su Vettel. Un atteggiamento che non sarà passato inosservato in casa Mercedes. Della serie, oltre il danno, la beffa. La verità è che la storia di Barrichello non regge più. Quello che ha fatto Rubens non è paragonabile a quello che vediamo fare ogni GP a Bottas, che fa male a lui, fa male a noi, e a lungo andare fa male anche ad Hamilton. CORNUTO E MAZZIATO

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 3: LO STRAPOTERE MERCEDES – Altro mistero della fede. Le astronavi Mercedes, in grado di arrivare fino a Plutone, dopo il focus della stampa sui nuovi cerchioni, dopo la storia dell’illegalità limitata, e compagnia bella, tornano “umane” e con problemi di blistering. O qualcuno ci ha preso per fessi, o qualcuno si sente il più furbo del mondo. La verità è di queste storie, ne avremmo anche piene le scatole. Non è possibile passare dal tutto al nulla ogni due Gran Premi, qualcosa non torna, e il pubblico non è stupido. Intanto l’ennesimo mondiale se ne va. FURBACCHIONI

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 2: IL SOLITO GROSJEAN – Nel paese dei miei nonni, quando qualche automobilista particolarmente indisciplinato prendeva una multa di troppo, c’era l’abitudine di dichiarare che alla guida ci fosse qualche parente anziano, giusto per salvare qualche punto di patente. Ecco, chissà se Grosjean sosterrà che oggi al volante c’era qualche suo parente prossimo in modo da salvare quei pochi punti che gli restano sulla patente. Altrimenti, come in un noto gioco, gli toccherà saltare un turno. DISASTRO

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 1: IL BLACK OUT DI RICCIARDO – Vedere la macchina di Ricciardo spegnersi mestamente è stato un colpo al cuore, va detto. Sconsolante vedere la nuvoletta di Fantozzi accanirsi contro il povero Daniel. Una sfiga senza senso e senza pari. Potevano provare a farla ripartire con i cavi, e invece niente. Chissà se la prossima volta la batteria del povero australiano eviteranno di comprarla allo sfascio. CATORCIO

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Ricciardo

LE PAGELLE DEL GP DEGLI USA – VOTO 0: LA FEDERAZIONE – Il GP degli USA è la più amara delle gare. Perché dimostra che una F1 competitiva ed emozionante può ancora esistere. Una F1 dove tre piloti arrivano nel giro di tre secondi. Dove le gomme sono diverse per tutti, e le soste diventano un fattore di emozione e instabilità. Una F1 con regole certe, senza soluzioni tecniche al limite, senza spionaggi industriali, senza magagne. Il mondiale oggi poteva essere più aperto che mai, invece è chiuso, ed è chiuso, oltre che per la forza di un team, anche per una conduzione politica cieca e unidirezionale. Ecco, si dimettessero tutti questi esperti di regole e regolamenti, e lasciassero correre piloti e macchine. Che nessuno si emoziona per una sospensione magnetica, per un cestello forato o per una batteria. Liberalizzassero ogni soluzione e lasciassero a tutti carta bianca. Tanto, fatta la legge, trovato l’inganno. Sempre che il produttore degli pneumatici non ci metta lo zampino, ancora. OCCASIONE PERSA

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