Genova, uccise il marito con 12 coltellate: assolta per legittima difesa
Non si tratta dell’ennesimo femminicidio, ma di una donna che è riuscita a difendersi e a decidere di non subire più le botte e le angherie sopportate per anni. Accadde nel 2017 a Genova che Alessia Mendes, ballerina brasiliana di 40 anni, dopo l’ennesima lite uccise il marito con 12 coltellate che da anni la picchiava e la insultava. In carcere da quel giorno, ora il giudice ha deciso in udienza preliminare che la donna non dovrà rispondere di quel gesto poiché si trattò di legittima difesa. Dalle indagini condotte dalla squadra mobile, è infatti emerso che il 35enne Alessio Rossi era stato denunciato e indagato due volte per maltrattamenti e lesioni nei confronti della donna. Per una prima vicenda era già stato rinviato a giudizio, mentre per il secondo caso le indagini erano ancora in corso. Episodi, questi, tutti avvenuti nell’ultimo anno prima del delitto. Il giorno dell’omicidio, l’ennesima lite fra i due è degenerata: la donna ha impugnato un coltello da cucina e ha colpito il marito che cercò di scappare per poi accasciarsi sul pianerottolo. La ballerina si è poi barricata in casa, minacciando di suicidarsi, finché non è intervenuta una funzionaria delle volanti che è riuscita a parlarle e a farla desistere.
“Dobbiamo leggere la motivazione, ma è molto probabile che impugneremo la sentenza. Anche perché occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa”, ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, dopo l’assoluzione. “La legittima difesa deve essere attuale. E non basta avere subito maltrattamenti per giustificare un delitto. La vicenda poi non è così lineare, visto che la vittima è stata uccisa con 12 coltellate”, ha sottolineato Cozzi in riferimento all’omicidio avvenuto nel giugno del 2017, nel quartiere Campasso di Genova. Soddisfatto, invece, l’avvocato della donna per la quale il pm aveva chiesto la condanna a 16 anni di carcere. Quando il giudice l’ha assolta Alessia Mendes si è inginocchiata e ha cominciato a piangere, un incubo è finalmente giunto al termine.
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