Disastro Ferrari: le pagelle del GP del Giappone
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – Una gara dominata in lungo e in largo dalle due Mercedes, tornate extraterrestri. La Ferrari prova il tutto per tutto, e si ritrova con un pugno di mosche. Benissimo le Red Bull, ma qualcosa, in questa Formula Uno, proprio non funziona. Ecco tutte le pagelle del GP del Giappone.
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 10: IL SOLITO LEWIS – Per scrivere il voto 10 basterebbe fare copia/incolla delle ultime cinque o sei gare, dalla gara di Monza in poi. Hamilton il più forte, il più bello, il dominatore assoluto. Tutto giusto, tutto vero. Come è vero che quel poco di sana competizione che si era creata quest’anno è stata spazzata via da una serie di fattori totalmente estranei al pilota inglese. Lui è bravo e fortunato, che forse conta più dell’essere solamente bravi. Dovrebbe essere eternamente grato a chi lo ha scelto come bandiera della Formula Uno moderna e sta facendo di tutto per fargli riscrivere alcune pagine di storia. TALMENTE PERFETTO DA RISULTARE NOIOSO
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 9: RED BULL – Una gara da incorniciare quella delle due Red Bull, fortissime in gara, ed in grado di approfittare alla grande del baratro di disperazione in cui si è gettata la Ferrari. La scelta delle strategie è semplicemente perfetta, ed è stato esaltante, negli ultimi giri, assistere alla lotta tra Bottas e Verstappen. Peccato per Ricciardo, sembrava averne per prendere il compagno di squadra, poi improvvisamente ha mollato la presa. La sensazione è che qualcuno, dai box, abbia tolto al pilota australiano qualsiasi possibilità di lottare con il compagno di squadra, altrimenti ne avremmo viste delle belle. SUPERLATIVI
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 8: I TIFOSI DELLA FERRARI – I veri eroi sono loro, i poveri tifosi costretti all’ennesimo weekend di passione. Due alzatacce per assistere al suicidio dell’unica scuderia in grado di insidiare lo strapotere Mercedes. L’idea di restare a dormire, dopo le qualifiche di ieri, deve aver sfiorato molti, consapevoli di andare incontro ad un ennesimo weekend amaro. Si sperava nel colpo di scena, invece è arrivato un finale scontato e noioso. Ed è subito rimpianto per il sonno perso. LASCIATECI DORMIRE
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 7: LA VECCHIA F1 – A Suzuka non si sorpassa, è una pista vecchia, stretta e obsoleta. E come tutte le piste “vecchie”, appartenenti ad una F1 che si sta estinguendo, eccola regalarci emozioni a raffica. Non ce ne vogliano le piste di nuove concezione, ma qui ci sarebbe solo da imparare. Meno tracciati glamour, cittadini e noiosi, più piste strette, tecniche e divertenti. Vogliamo sorpassi, vogliamo pioggia, vogliamo emozioni. RIDATECI LE VECCHIE PISTE
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 6: LA GARA DI RICCIARDO – Arrivare quarto, dopo essere partito in mezzo al gruppo, è un ottimo risultato. Resta da capire se lui ne avesse ancora per andare a prendere il compagno di squadra e si sia semplicemente accontentato della posizione e di gestire le gomme, oppure qualcuno lo abbia rallentato deliberatamente. Considerando la sua condizione di emarginato nel box Red Bull, non mi stupirebbe la seconda ipotesi. REDIVIVO
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 5: IL FANTASMA RAIKKONEN – Una gara indecifrabile, non la prima della stagione, per il finlandese della Ferrari. Sembrava averne per attaccare Verstappen, e poteva accontentarsi di chiedere il sorpasso via radio dopo il taglio della curva del 33, invece si fa mandare fuori pista, provocando una penalità tanto ridicola quanto inutile, e compromettendo la sua gara. Ad oggi l’unico ruggito è arrivato a Monza, ai danni del suo compagno di squadra. E anche questo qualcosa vorrà dire. INCOLORE
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 4: IL RITORNO DI VERSBATTEN – Come dice il celebre detto, il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E il vizietto di Max è quello di non fare mai nulla per evitare una collisione. Lui se ne frega di tutto, dei punti, delle classifiche, delle stagioni. Lui non vede mai quando un pilota sta per passarlo, e il contatto è sempre assicurato. Dopo il taglio della curve, rientra in pista in modo scriteriato. Andrebbe fermato con un passaggio ai box, in modo da farlo ragionare sul gesto, invece gli viene dato il minimo sindacale, lasciandogli la posizione. Viene colpito da Vettel, ma non fa nulla per non farsi colpire, come sempre. Alla fine porta a casa una grande gara, un bel terzo posto e una lotta con Bottas molto appassionante. Tutte cose che non gli sarebbero spettate, visto che se le è costruite con la solita scorrettezza. IMPUNITO
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 3: LA DISPERAZIONE DI VETTEL – Una gara strana, di difficile lettura, quella del tedesco. Parte fortissimo, arrivando quasi subito a ridosso di Verstappen. Sa che la sua gara non è con il pilota Red Bull, tra l’altro penalizzato, e cerca di superarlo alla prima occasione utile. Una manovra azzardata? Con altri 18 piloti dotati di senno no, sarebbe passato tranquillamente, contro Verstappen si. Perché Verstappen quel chiudere la traiettoria facendo finta di non vederti la ha nelle corde. Il resto della gara è una rimonta scontata, fatta di bei sorpassi e della misera soddisfazione di togliere il grande slam a Hamilton con il giro veloce a fine gara. Toccava rischiare il tutto per tutto, poteva essere fatto con il DRS e in un’altra parte del circuito, ma probabilmente, contro questo Verstappen, sarebbe finita nello stesso identico modo. PERDERE TUTTO IN ALL-IN
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 2: LA FOLLIA DI MAGNUSSEN – Mettersi a zig-zagare in pieno rettilineo non è solo pericoloso, è anche stupido. Viene centrato da Leclerc, danneggia la sua vettura, e come se non bastasse resta in pista seminando detriti. Kevin, cosa ti succede? Per distacco il peggiore in pista. INSPIEGABILE
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 1: IL MOMENTO DELLA FERRARI – La Ferrari è nel suo momento più buio, questo è sotto gli occhi di tutti. Veder uscire le due rosse con le intermedie, mentre gli altri montavano le gomme da asciutto, in qualifica, è stato il punto più basso di questa stagione. Dover rischiare il tutto per tutto, a questo punto della stagione e in queste condizioni è obbligatorio, suicidarsi così invece è una scelta. La sensazione è che questa Ferrari sia troppo schiava della Federazione e delle sue assurde regole. Si è sorvolato sugli pneumatici ribassati, quando gli unici che ne avevano da perdere erano proprio gli uomini in rosso, ci si è fatti trascinare in una polemica infinita sulla centralina, arrivando a dover mettere altri sensori per far contento qualche burocrate. Intanto le altre scuderie, da anni, godono di penalità più leggere, di regolamenti studiati ad arte, e di modifiche dichiarate illegali quando i danni sono stati fatti. Serve polso, serve carattere e serve, ora più che mai, ricordare al mondo che loro sono la Ferrari, e senza di loro, la Formula uno la seguirebbero quattro gatti, con tanti saluti agli investimenti di Liberty Media. SERVE UNA NUOVA DIREZIONE
LE PAGELLE DEL GP DEL GIAPPONE – VOTO 0: LA FEDERAZIONE – Ci erano state garantite decisioni più celeri e uniformi. Il risultato è che un pilota che taglia una curva, rientra in modo insensato e mette sull’erba l’inseguitore, viene punito con 5 miseri secondi che si annullano grazie all’aiuto del futuro compagno di squadra. Lo stesso pilota, poco dopo, con una penalità sulle spalle, può chiudere impunemente la traiettoria ad una macchina molto più veloce della sua e tecnicamente ancora in gara per un mondiale, come se niente fosse. Questa, semplicemente, non è una punizione, ma un modo garbato per far capire che ci sono figli e figliastri. Si è spesa una quantità di tempo e di risorse insensata per controllare ai raggi x le soluzioni scelte dalla Ferrari. Si è fatto in modo che il primo campionato combattuto e appassionante degli ultimi anni, si risolvesse in un’aberrante sequela di doppiette e trionfi dei soliti noti. Così a naso, non ci sembra che la soluzione migliore per lo spettacolo, per attirare i tifosi e far conseguentemente lievitare i guadagni, fosse questa. Con ogni probabilità siamo troppo stupidi noi, e un campionato chiuso è molto più esaltante e redditizio. MASOCHISTI
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