Manghkut arriva in Cina lasciando una scia di devastazione

Il tifone Mangkhut ora è stato declassato a tempesta tropicale ma il suo passaggio su Filippine e Cina ha lasciato dietro di se 69 morti accertati, ancora molti dispersi e miliardi di euro di danni causati dalle inondazioni e dai fortissimi venti.

Mangkhut, dopo aver devastato il nord delle Filippine, è arrivato in Cina domenica colpendo la zona costiera del sud, una tra le più abitate del mondo, incontrando sul suo cammino le megalopoli di Hong Kong e Guangzhou (ex Canton), la metropoli di Shenzhen e città come Macao. Le autorità cinesi in previsione dell’arrivo del tifone e visti i danni che si erano verificati nella Filippine aveva deciso di evacuare circa 3 milioni di persone, a Macao per la prima volta sono stati chiusi anche i famosi casinò, contemporaneamente le autorità di Hong Kong avevano stabilito che Mangkhut era un tifone della categoria massima e si sono preparati al peggio tra cui una soppressione quasi totale dei voli da e per l’isola. I danni sono stati notevoli, impalcature divelte, gru crollate, danni anche negli aeroporti, tutti causati dai fortissimi venti che accompagnavano le intense precipitazioni. Poi al contatto col continente l’intensità del tifone si è ridotta non essendo più alimentata dal calore dell’acqua dell’oceano.

Attualmente Mangkhut sta riversando grandi quantità di pioggia sul sud della Cina, ma è stato declassato a tempesta tropicale con forti precipitazioni e venti che soffiano a circa 30Km/h; solo 48 ore fa Hong Kong aveva dovuto sopportare venti che viaggiavano a 120 Km/h. Insomma la Cina continentale stavolta ha evitato il peggio, al contrario di ciò che è successo alle Filippine. La quasi totalità dei decessi infatti è avvenuta proprio nell’arcipelago (solo 4 in Cina) soprattutto a causa degli smottamenti dovuti alle intense precipitazioni. Ad essere stata colpita duramente è stata l’isola di Luzon la più settentrionale e una delle più grandi dell’arcipelago, su cui si trova anche Manila, la capitale dello stato. Lì i soccorsi sono impegnati nella ricerca dei dispersi nelle zone interessate dalle frane, ma con poche speranze di trovare superstiti.