La Grande Bellezza tradita
Verrebbe proprio voglia di fare come Jep Gambardella, spalancare la finestra e urlare contro il chiacchiericcio volgare e il blaterare asfissiante. Chissà cosa farebbe lui, personaggio sfuggito al controllo di chi lo ha creato, se come noi fosse qui costretto ad assistere a ciò che abbiamo di fronte.
Forse sarebbe almeno avvilito per le vicende degli ultimi tempi, perché raccontandola e rivelandola a tutti, ha rovinato proprio la sua Grande Bellezza, quella che cova sotto le ceneri dell’esistenza. La gente non capisce Jep. Hanno già sporcato la semplice e grande bellezza, la tirano per il vestito, la violentano a più non posso facendo la fila, la riducono a fare la sgualdrina. La Grande Bellezza non cerca la gloria, sottende. Si mostra appena, è timida e intima, non è fatta per essere esibita in modo manifesto, va scorta e intuita, non ostentata come una tigre al guinzaglio. Qualcuno ha rapito la grande bellezza, l’ha esposta nelle televisioni che da decenni ne alimentano la distruzione, l’ha venduta per un obolo inutile e un riconoscimento di cui non ha bisogno, se l’è messa in bocca per profumare un po’ l’alito, l’ha costretta a piegarsi sul cofano di un auto; l’ha leccata, spolpata, graffiata e offesa mentre la celebrava.{ads1}
La Grande Bellezza trionfa in questo spettacolo come l’amore trionferebbe in uno stupro, piangendo per quello che è diventata e per ciò che le hanno fatto. Perché la Grande Bellezza è al di là delle cose, vorrebbe ispirare solo gli spiriti nobili e le speranze grandiose, sollevare i depressi e gli oppressi, intenerire gli amanti, dare coraggio ai popoli e ai solitari; vorrebbe redimerci e ricordarci una certa idea di umanità, semplice e genuina. Invece è stata gettata in mezzo alle porcate. Giusto Jep?
La Grande Bellezza non si vende né si compra, è stata rapita. Noi faremo di tutto per liberarla.