Sardegna, bimbo di 7 anni muore annegato in piscina
L’ennesima tragedia in piscina di quest’estate è accaduta in Sardegna, dove un bambino di 7 anni residente in Ogliastra, è morto annegato mentre giocava nella piscina di un hotel a Orosei, in provincia di Nuoro, sulla costa centro orientale della Sardegna. Da quanto si è appreso il piccolo stava giocando con altri bambini nella piscina dell’hotel quando, con tutta probabilità la sua mano è rimasta incastrata in un bocchettone. Solo dopo un po’ il suo corpo è stato visto risalire da un turista che si è immediatamente tuffato in acqua per soccorrerlo, ma inutilmente. Tutti i presenti attorno alla piscina hanno aiutato il piccolo ad uscire dall’acqua mentre nel frattempo stavano arrivando i medici del 118. Per più di un’ora i sanitari hanno tentato di rianimare il bambino, ma il suo corpicini era già senza vita. La tragedia è avvenuta attorno a mezzogiorno di ieri e chiamati dai genitori e dai responsabili dell’hotel, i carabinieri sono poi arrivati nell’albergo per avviare gli accertamenti, raccogliere le testimonianze e ricostruire così l’intera vicenda. Il piccolo Richard Mulas si trovava nell’albergo con la madre originaria dell’Ecuador che lavora nella struttura ricettiva.
Si tratta del terzo caso di morte in piscina che quest’estate si è verificato in Italia: il 21 agosto, nell’astigiano, erano annegati in una piscina un ragazzo di 21 anni e l’amica 19enne accorsa per salvarlo. Marco, questo il nome della vittima, si era tuffato credendo che il livello dell’acqua fosse più basso e ha iniziato ad agitarsi. Ilaria, l’amica, si era tuffata per soccorrerlo ma è stata trascinata giù e ha perso i sensi. Nonostante i medici avessero tentato di rianimarla riuscendoci, la ragazza è morta il giorno dopo in ospedale. Ma la vicenda tristemente più simile a quella di oggi è accaduta il 12 luglio quando nella piscina di un hotel di Sperlonga, sul litorale laziale, una ragazzina di 13 anni, in vacanza con la famiglia, è stata aspirata dall’impianto subacqueo per il ricambio dell’acqua che le ha impedito di riemergere in superficie. Un turista americano e altre persone, resisi conto di quanto stava accadendo, si sono buttati in acqua e sono riusciti a liberarla dal bocchettone. In arresto cardiaco, la ragazzina è stata rianimata dai medici del 118 e trasportata al gemelli di Roma dove poche ore dopo è morta.
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