Grecia: sale a 56 il numero delle vittime causate dall’incendio che sta colpendo la località di Kineta. L’incendio, che si è sviluppato a partire dalla giornata di ieri nella pineta della montagna di Garaneia, è stato spinto dalle forti raffiche di vento fino alla vicina costa, circondando il villaggio balneare di Kineta (1500 abitanti più turisti) in cui si sono registrate la totalità delle vittime, metà delle quali in un solo stabile che si è ritrovato circondato dalle fiamme. Le vittime stavano cercando di mettersi in salvo raggiungendo il mare, unica speranza, ma non ce l’hanno fatta. L’imprevedibilità del vento lui ha incastrati. Il mare ha dato una mano ai soccorsi, dato che molte delle persone salvate dalle fiamme sono state soccorse con delle barche via mare.

L’incendio è localizzato nella zona dell’istmo di Corinto, ad una quarantina di km da Atene, una sottile striscia di terra (meno di 10 km) che unisce la penisola del Peloponneso al resto della nazione. L’incendio, partito dall’interno, ha raggiunto velocemente la costa, circondando l’autostrada e la statale, che corrono ravvicinate e parallele, imponendo alle autorità competenti la chiusura di entrambe le vie di comunicazione, dividendo letteralmente la Grecia in due e trasformando momentaneamente il Peloponneso in un’isola. A questo vanno aggiunti danni alla rete elettrica.

I venti che hanno soffiato rapidi e con direzioni variabili durante tutto il corso della giornata di ieri hanno alimentato le fiamme, ed oggi la Grecia si è ritrovata in pieno allarme. L’aria ha assunto un colore arancione, avendo coperto il sole, e la visibilità è ridotta anche a notevole distanza dall’incendio. Da tutto il resto del paese sono arrivati mezzi dei vigili del fuoco per cercare di domare le fiamme che stanno spaccando il paese in due, ma le condizioni ambientali stanno migliorando, per cui le autorità potranno lavorare con maggior efficacia.