Fiducia il trend è positivo
Il leggero rialzo di dicembre dell’indice di fiducia alle imprese, ha preparato il terreno per la netta ripresa registrata a febbraio. Sulla base delle ultime ricerche Istat gli indici di produzione, consumo e fiducia si sono attestati sul livello massimo da ottobre 2011 e toccano l’87,9% trend che prosegue da gennaio quando si registravano 86,9 punti.
La ripresa ha riguardato soprattutto le imprese manifatturiera e delle costruzioni. Ma l’andamento economico complessivo rispecchia un buon miglioramento di tutti i settori produttivi, in particolare sale la fiducia nella grande distribuzione rispetto alle imprese tradizionali. È in crescita anche il settore del commercio al dettaglio, nonostante però peggiorino i giudizi sugli ordini e le attese di produzione. In netto miglioramento le attese sull’occupazione come primaria conseguenza positiva della ripresa di tutti i principali indici di consumo di beni strumentali e intermedi, questi salgono di diversi punti percentuali, fino al 5%. In aumento quindi anche la produzione e la distribuzione, sia tradizionale che la grande distribuzione, evidente anche il rialzo nel comparto dei servizi. E il clima positivo di maggiore respiro economico si diffonde in tutti i Paesi dell’eurozona. Anche in Europa la fiducia di imprese e consumatori si consolida: l’indicatore sul ‘sentimento economico’, calcolato mensilmente dalla Commissione Ue, registra un aumento di 0,2 punti sia nell’Eurozona che nell’Ue a 28 paesi, per arrivare rispettivamente a 101,2 e a 105 punti.
Ma forse la notizia più positiva di tutte, è il calo dei prezzi alla produzione, prima causa dell’aumento dei consumi di beni strumentali, la diminuzione tendenziale arriva a toccare l’1,8%.
Perciò questi dati paiono dimostrarci che l’economia si sta lentamente riprendendo e che si diffonde un clima di fiducia generale in grado di dare segni di rinnovamento e crescita, il trend economico è tendenzialmente in crescita di mese in mese e già dagli ultimi mesi del 2013 si può parlare di miglioramento generale delle condizioni economiche. I dati alla mano però non tolgono la percezione della realtà, è ancora molto diffusa la disoccupazione giovanile e di certo ci sono molte famiglie in condizione di povertà. Precariato e indigenza sono il risultato delle grandi difficoltà fronteggiate dagli italiani nei periodi di maggiore crisi, l’aumento di queste risorse è già una timida risposta.