Meraviglia Cecchinato: quarti a Parigi!
Splendido Roland Garros di Cecchinato: battuti Carreno e Goffin, oggi sul Lenglen intorno alle 16 affronta Djokovic nel primo quarto Slam azzurro dopo sette anni. Bravo anche Berrettini, occasione mancata Giorgi, a Fognini non riesce la rimonta in ottavi con Cilic. Nadal sempre favorito, alle 14 Thiem-Zverev per decidere l’antagonista. Williams ritirata, avanza Sharapova.
Nella vita di ognuno di noi esistono delle sliding doors. Per Marco Cecchinato, una si è aperta alla fine del 2016. Aveva già 24 anni, una carriera impantanata nel circuito challenger e destinata a deflagrare a causa di una vicenda di scommesse. Un errore procedurale di CONI e FIT lo aveva graziato e aveva ripreso a esprimersi sui suoi livelli, senza lampi, fino alla primavera di quest’anno. È andato a giocare l’Atp 250 di Budapest, ha perduto nelle qualificazioni da Zopp, è entrato in tabellone da lucky looser. Ecco la seconda finestra: da lì qualcosa è scattato, ed è stato un altro Marco. Ha vinto il torneo battendo fra gli altri Dzuhmur e Seppi, si è espresso bene nell’intera stagione sul rosso ed è arrivato a Parigi carico di fiducia.
Qui però sembrava che l’avventura si sarebbe conclusa presto: sotto due set a zero all’esordio con Copil, a due punti dalla sconfitta nel terzo. Cecchinato si è salvato 10-8 al quinto, ha sconfitto anche Trungelliti e poi ha compiuto un autentico capolavoro con Carreno, cancellandolo alla distanza. Da Goffin aveva perduto a Roma in tre set. Il belga era stanco dopo la maratona con Monflis, disputata su due giorni, ma era difficile ipotizzare un’altra impresa. Invece Marco ha tenuto sempre in mano il gioco, solidissimo al servizio e capace di colpire a suon di vincenti, specie con il miglioratissimo rovescio, classico a una mano ed elegante ma in passato troppo attaccabile. Il break decisivo al quarto è giunto proprio con una prodezza dal lato sinistro cui Goffin ha potuto solamente assistere. Il sogno di Cecchinato si concluderà verosimilmente oggi, contro un Djokovic che sta lentamente ritrovando qualche certezza. Nole è uscito bene da un duro match con Bautista e ha spento Verdasco, difficile possa avere problemi in quarti. Il palermitano sarà comunque alle soglie dei 40 dopo questo Slam, speriamo non si tratti di un exploit isolato.
È stato nel complesso un ottimo Roland Garros per gli italiani. A 22 anni, Berrettini sta confermando i suoi progressi: ha battuto Gulbis e tolto un set in terzo turno a Thiem. Bolelli ha giocato una splendida partita con Nadal, andando vicino più di chiunque altro negli ultimi due anni parigini – 4 set point – a intaccare il record immacolato della leggenda maiorchina. Deborah Chiesa si è qualificata riportando un’italiana fuori dal sestetto di solite note nel tabellone principale di uno Slam dopo tempo immemore. Ha perduto con Bencic – enorme talento, infiniti guai fisici – solo 7-5 al terzo. Giorgi ha invece mancato una grossa occasione. Opposta alla Stephens in terzo turno ha servito due volte per il match nel terzo set salvo cedere 6-8. L’americana è ai quarti e se la vedrà con Kasatkina. Resta infine Fognini. Il tabellone sorteggiato gli apriva chance da sogno, addirittura da semifinale. Il cammino era impervio ma non impossibile da percorrere, anche se la tendinite poteva essere una limitazione. È stato bravo a uscire dalla sfida di cinque set con Edmund e ieri se l’è vista con Cilic. Per due set è parso rassegnato e in preda ai guai fisici, poi il croato è calato e Fabio ha ripreso a correre ed esaltarsi, ha annullato match point in un quarto set bellissimo. Il settimo game del quinto è stato decisivo: Fognini ha avuto palla del 4-3 ma ha commesso doppio fallo e un suo dritto sporcato dal nastro ha lanciato Cilic verso la vittoria.
Marin troverà Del Potro, che ha superato i dubbi legati al suo ritiro al Foro. La parte alta del tabellone è presidiata al solito da Nadal, a caccia dell’undecima. Rafa avrà in quarti Schwartzman, capace di eliminare Anderson in una vicenda Davide-Golia. Il sudafricano, più alto dell’argentino di 33 cm, è andato avanti due set a zero, ha servito per il match sia nel terzo che nel quarto, ma da lì è andato in tilt. Zverev ha fornito per sua colpa le maggiori emozioni di questa prima settimana. Ha perduto sei set fra 2° e 4° turno, sempre sotto 1 set a 2. Ha rischiato con Lajvioc e Khachanov e annullato match point a Dzumhur ma è in quarti per la prima volta in uno Slam. Oggi affronta Thiem nella partita che dovrebbe designare l’avversario di Nadal, Nole permettendo. L’austriaco ha avanzato cedendo a sua volta tre set, uno citato con Berrettini e gli altri con Tsitsipas e Nishikori. Arriva verosimilmente più fresco in quella che è per lui una rivincita della finale di Madrid.
Come sempre più difficile inquadrare la situazione nel femminile. Halep pare sempre la logica favorita ma i risultati Slam parlano a suo sfavore, in quarti intanto ha Kerber. Muguruza è andata avanti agevolmente. Non è un esempio di continuità, ma a differenza della rumena sa come si vince uno Slam, anche a Parigi. Sua avversaria sarà Sharapova, confermata in ripresa dopo buon torneo al Foro. Masha ha cancellato una disastrosa Pliskova e superato l’ottavo in seguito al ritiro della Williams. Serena si era espressa su buoni livelli con Barty e Georges ma un problema ai pettorali, il desiderio di non mettere in pericolo il suo record di vittorie contro la mai amata russa e la volontà di non pregiudicare le sue possibilità per Wimbledon, come ammesso da Mouratoglu, le hanno consigliato prudenza. Ostapenko, campionessa 2017, è caduta subito malamente. Fuori anche Kvitova e Wozniacki, battuta in due giorni dalla sempre più convincente Kasatkina. L’ultima semifinalista uscirà dalla sfida fra Keys e Putintseva.
È stato un bel torneo finora. La pioggia ha un po’ rallentato il programma ma, al di là dell’acqua e del tetto che attendiamo, è davvero paradossale come un mayor debba ancora essere condizionato nel proprio andamento da interruzioni legate all’oscurità. Speriamo che stavolta la FFT abbia imparato la lezione.
Twitter: @MicheleSarno76