L’altra faccia del turismo: la desolazione della natura
Ci sono isole paradisiache, come per esempio la magica spiaggia di Maya Beach in Thailandia dove è stato girato il celeberrimo film con Leonardo Di Caprio “The Beach” o ancora Bali, Lombok e Gili Trawangan, eden terrestri ai nostri occhi ma che racchiudono grandi segreti.
Spesso sono proprio questi luoghi che definiamo “incontaminati” ad essere le vittime illustri del turismo di massa. Così queste località che idealmente rappresentato la meta dei nostri sogni, sfociano in desolazione e sofferenza per la fauna e la flora del luogo.
THAILANDIA, CHIUDE LA SPIAGGIA DI LEONARDO DI CAPRIO
Dal primo giugno e per quattro mesi, la celeberrima spiaggia di “Maya Beach”, dove è stato girato il film con Leonardo Di Caprio, resterà chiusa. La causa? la mano dell’uomo che spesso con la sua avidità non fa che distruggere e deteriorare quello che Madre Natura ha costruito in tanti secoli di puro amore. La spiaggia, che si trova nell’isola di Koh Phi Phi Leh, è tra le vittime dell’uomo, con decine di barche e migliaia di turisti che ogni giorno prendono d’assalto il luogo, le sue acque cristalline e la sabbia, un tempo bianca borotalco e quasi idillicamente perfetta. Il provvedimento Bangkok sarà valido fino a settembre e secondo le intenzioni attuali del governo tailandese è destinato a essere reiterato di anno in anno. Lo scopo è quello di dare “respiro” alla zona, ai coralli e alla fauna marina che la abitano. Il governo ha anche fissato un numero chiuso: 2mila persone al giorno, la metà di quelle che oggi la visitano. Secondo gli ambientalisti questo tipo di provvedimento andava preso già dieci anni fa, perché oggi forse, con 35 milioni di turisti internazionali, è troppo tardi.
INDAGATI 26 SITI DI TURISMO NATURALISTICO A BALI
Bali è una delle destinazioni maggiormente predilette dai turisti, ma non sempre le cose belle sono eterne. Così, nonostante sia un’isola paradisiaca per le persone, le condizioni degli animali selvatici in cattività sono davvero pietose: elefanti, tigri, delfini o zibetti usati come “giocattoli” d’attrazione per il turismo di massa. Ci sono infatti 26 siti di turismo naturalistico che ospitano 1.500 animali selvatici, tra cui elefanti, delfini e oranghi che operano in condizioni davvero pessime: animali in balia di selfie, gabbie strette e piscine per delfini davvero minime. Condizioni grottesche e davvero improbabili, come riporta la World Animal Protection, ai delfini vengono tirati via i denti così da evitare che possano ferire i turisti che nuotano con loro. Proprio per porre fine a queste situazioni vergognose sono state invitate quasi 200 compagnie di viaggio a smettere di offrire cavalcate sugli elefanti e spettacoli nei pacchetti di viaggio.
IL DOVERE E IL DIRITTO DI RISPETTARE L’AMBIENTE
L’ambiente va amato, rispettato e curato. Come ci ritroveremo tra qualche anno? Luoghi magici, un tempo idilliaci che, quasi come fosse un film comico, si trasformano in discariche, animali trattati malissimo e tante, troppe costruzioni. Tutto questo ha un nome e si chiama uomo, colui che crea ma che spesso, il più delle volte, distrugge. Il rispetto per la natura non dovrebbe mai andare in vacanza. Non importa quale destinazione sceglieremo, ciò che conta è ricordare di preservare i luoghi che visitiamo e di fare in modo che non vi sia traccia del nostro passaggio. La prima regola sarebbe quella di evitare spiagge troppo affollate, l’eccessiva pressione altera l’equilibrio dell’habitat costiero. Inoltre cercate sempre di non disturbare gli animali, ma osservarli in silenzio. Con un tranquillo snorkeling ci si può godere lo spettacolo nel pieno rispetto dell’ambiente marino. In canoa o pedalò non disturbare gabbiani, cormorani e falchi.
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