NBA: Immarcabile LeBron James!
Di fronte alla squadra di cui è proprietario il più grande di sempre, LeBron James ha ritoccato il proprio record di punti in NBA. Prescelto toccato dalla grazia, percentuali al tiro incredibili. Sorpresa Lakers a Portland, Memphis stoppa la serie di Washington e si pone all’inseguimento dell’ottava piazza ad Ovest.
LeBron sta reclamando il proprio posto fra i migliori della storia. Dopo aver lasciato Cleveland e perduto la prima finale con Miami, ha conquistato l’anello nel 2012, per poi bissarlo nelle emozionanti sfide con San Antonio dello scorso giugno. Ora sta guidando i suoi Heat verso un possibile three-peat, costellando anche questa regular season di prestazioni da ricordare. Stanotte contro i Charlotte Bobcats di Michael Jordan è sembrato voler ritoccare nuove vette di bravura. Pur indossando la mascherina protettiva al naso ha infatti prodotto un sensazionale 22 su 33 dal campo, con otto triple infilate su dieci tentativi, chiudendo a 61 punti, cinque in più del proprio record, ottenuto con la maglia di Cleveland nel 2005. Si tratta anche del primato di franchigia, che apparteneva a Glen Rice con 56 punti nel 1995. Non è il season high assoluto stagionale (Anthony 62 sempre contro Charlotte) ma di certo James ha lanciato un forte segnale a tutte le sfidanti di Miami. {ads1} Brooklyn batte Chicago grazie ai 20 punti di Deron Williams ed all’ottima prova della difesa, capace di contenere Joakim Noah, in gran forma nelle ultime uscite. I Nets pareggiano così il loro record di vittorie-sconfitte rafforzando il sesto posto ad Est, che li porterebbe ad un certo non impossibile primo turno playoffs con la sorprendente Toronto, anche se è ancora presto per tali previsioni. Ci sarà bisogno in ogni modo dei veterani come Garnett, ieri assente per problemi alla schiena. Intanto Jason Collins è in procinto di firmare un nuovo contratto di dieci giorni ma si parla anche di un possibile accodo fino al termine della stagione.
I Lakers beffano Portland al Moda Center per 107 a 106 con ad un alley-hoop di Wesley Johnson a meno di 7″ dalla sirena conclusiva. Gialloviola sempre privi di Bryant e Nash, ma confortati dai 22 punti di Gasol. Solo un incidente di percorso per i Blazers, che hanno recentemente ritrovato Aldridge.
Memphis interrompe la striscia di sei successi di Washington. Non bastano ai capitolini i 23 punti di John Wall, giocatore della settimana ad Est, contro i sorprendenti finalisti della Western Conference 2013. I Grizzlies sarebbero al momento fuori dai playoffs, ma grazie a 7 vittorie nelle ultime 10 gare si sono ormai portati a ridosso di Dallas, ottava ad Ovest.
Milwaukee si sta togliendo qualche soddisfazione, ieri ha battuto Utah in una sfida che ha avuto due turchi come top scorers, Ilyasova e Kanter. L’indimenticabile Kareem Abdul Jabbar era presente nell’arena ed ha confermato il suo interesse a rientrare in un ruolo da definire nei Bucks, franchigia con la quale vinse il titolo nel 1971.
I “rivali” di Milwaukee per l’ultimo posto e per la conseguente prima chiamata al draft hanno vissuto sabato una serata di gloria e ricordo nella cerimonia del ritiro della maglia di Allen Iverson. The Answer, mvp nel 2001 quando portò quasi da solo Filadelfia alla finalissima, è ora accanto a nomi quali Julius Erving, Moses Malone e Charles Barkley.
Si è parlato della possibile introduzione del tiro da quattro punti e dell’allargamento del campo, ma sono voci al momento prive di riscontro. Più interessante la proposta di Mark Cuban, proprietario di Dallas, che vorrebbe alzare a 21 anni l’ingresso dei giovani in NBA, lasciando formare i migliori nelle leghe minori anziché nei college. Idea di difficile attuazione in un paese che ha reso il sistema di reclutamento dalla NCAA un proprio elemento di distinzione, ma tant’è.