Roma, investito e ucciso cucciolo di lupo disabile
Proprio mentre il WWF denuncia il massacro dei troppi lupi uccisi che si sta silenziosamente consumando in Italia, un cucciolo di lupo disabile è stato volontariamente investito e ucciso da un auto a Castel di Guido, il parco urbano di Roma dove da qualche tempo vive un branco di sette lupi, un branco che è la prima presenza di lupi a Roma dopo decenni. L’animale, di un anno, non aveva l’uso delle zampe posteriori ed era accudito dal resto del branco, le telecamere nascoste nel parco lo avevano infatti ripreso spesso mentre arrancava dietro ai suoi simili, ma sempre accudito da fratelli e sorelle che non lo lasciavano mai indietro. A diffondere la notizia è la ong animalista Lipu che gestisce l’oasi faunistica di Castel di Guido sulla sua pagina facebook: “Al grande dispiacere per la morte dell’animale”, si legge nel post, “si è subito aggiunta la rabbia per le evidenti cause non naturali del decesso. Infatti è risultato ben presto evidente come la morte dell’animale fosse stata causata da un trauma da impatto, probabilmente con un’automobile sulla sterrata adiacente al luogo del ritrovamento”. Secondo la Lipu il cucciolo potrebbe essere stato investito volutamente da un veicolo introdottosi illegalmente nella riserva, un’ipotesi rafforzata dall’assenza di segni di frenata sul terreno fangoso, dove invece erano ben leggibili le impronte degli pneumatici
La ong denuncia inoltre come chiunque (in primis i bracconieri) possa entrare impunemente in auto nell’area protetta, nonostante le numerose segnalazioni alle forze dell’ordine. “Rimane quindi l’enorme amarezza – scrive la Lipu sempre su Facebook – nel costatare che, a fronte di uno sforzo che ha dell’incredibile da parte di un branco, che sopra ogni aspettativa si è preso cura e ha accudito con successo per quasi un anno un membro disabile della sua famiglia, corrisponde da una parte la truce crudeltà di alcuni appartenenti alla specie umana e dall’altra l’indifferenza di chi ha la responsabilità di gestire un territorio tanto prezioso datogli in affidamento”.
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