Ritorno quarti di Champions League: il sogno Juve sfuma all’ultimo secondo
RITORNO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE – Dovevano essere i quarti di Champions League più scontati di sempre. Sono diventati tra i più imprevedibili della storia della competizione. Prima il Barcellona, che dopo aver vinto 4-1 in casa con la Roma, crolla 3-0 all’Olimpico e saluta la competizione, poi il Real Madrid, forte dello 0-3 maturato a Torino che si trova sotto 3-0 in casa e viene salvato da un rigore all’ultimo secondo. Il Bayern e il Liverpool completano il quadro delle semifinaliste, anche se le polemiche non sono mancate su nessuno dei campi.
RITORNO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE: REAL MADRID 1 – JUVENTUS 3
Se la Roma martedì sera aveva stupito il mondo con la storica rimonta sul Barcellona, non da meno è stata la gara della Juventus al Bernabeu. Fuori Dybala per squalifica, dentro Mandzukic, l’uomo che non delude mai. Proprio l’attaccante croato, affiancato da Higuain e Douglas Costa, trova il vantaggio dopo appena due minuti con un perfetto colpo di testa su assist di Khedira. Al minuto 37 l’attaccante si ripete, incornando un cross dalla destra del subentrato Lichtsteiner. Un segno del destino per i bianconeri che nella prima frazione tremano unicamente su una traversa colpita da Varane.
La ripresa inizia con un paio di cambi di Zidane, che non cambiano però l’inerzia della partita, sempre nelle mani degli ospiti. La rimonta bianconera si concretizza dopo un’ora di gioco, grazie a una goffa uscita di Navas su un innocuo cross di Costa: il portiere madrileno si lascia sfuggire il pallone contro l’accorrente Matuidi che insacca a porta vuota. Il Bernabeu è gelato, si sentono solo i sostenitori bianconeri. Il Real attacca con poca convinzione, la Juventus sempre pronta a fare male in contropiede. Si arriva fino ai tre minuti di recupero finali e qui succede l’imponderabile. Cross spiovente dalla fascia sinistra che Ronaldo sponda al centro, Benatia entra in modo ruvido ma non così eclatante su Vazquez che frana a terra. Per il direttore di gara è rigore. Esplode la bagarre, viene espulso Buffon per proteste e non Benatia autore dell’eventuale fallo, entra Szczesny, ma non può nulla contro il tiro dal dischetto del fuoriclasse portoghese. La Juventus esce a un passo dai supplementari, dopo aver compiuto una rimonta che mai nessuno era riuscito a compiere nella storia della Champions League. Il Real Madrid accede alle semifinali ma l’eco delle polemiche è destinato a durare a lungo.
RITORNO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE: BAYERN MONACO 0 – SIVIGLIA 0
Il Bayern, tra le big, è l’unica a qualificarsi senza particolari patemi, sfruttando la superiorità tecnica e tattica nei confronti degli avversari. Montella prova a regalarsi un altro miracolo dopo la notte dell’Old Trafford, ma Heynckes ha studiato bene la lezione e punta su una partita conservativa. L’unico squillo della gara arriva con la traversa di Correa, al quale segue una pericolosa conclusione di Banega. Il Bayern cambia assetto, puntando a difendere il 2-1 maturato in Spagna, scelta che paga i suoi dividendi e regala un tranquillo finale di gara ai bavaresi.
RITORNO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE: ROMA 3 – BARCELLONA 0
La notte dei miracoli. La serata perfetta in cui la Roma concretizza una delle rimonte più incredibili della sua storia calcistica. I gol sono di Dzeko, De Rossi e Manolas, gli stessi marcatori della gara di andata (anche se De Rossi e Manolas avevano entrambi fatto autogol). Il Barcellona è l’ombra di se stesso, incapace di costruire o semplicemente di proporsi con costanza dalle parti di Alisson, inoperoso. Il racconto completo di questa gara e delle emozioni che ha suscitato lo trovate qui.
RITORNO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE: MANCHESTER CITY 1 – LIVERPOOL 2
L’altra sorpresa dei quarti di finale è rappresentata dal Liverpool di Klopp, capace di eliminare il quotatissimo City di Guardiola. Per il tecnico spagnolo, dopo i successi con il Barcellona, continua il digiuno continentale. Il City, in verità, gioca meglio del Liverpool e va in vantaggio dopo 2 minuti con Gabriel Jesus. Per quanto visto in campo meriterebbe anche il doppio vantaggio, che arriva anche, con Sané, ma viene ingiustamente annullato dal direttore di gara. Guardiola è una furia e si fa espellere. Ci pensa allora il solito Salah a mandare i titoli di coda sul confronto al minuto 56. Il gol di Firmino al 77esimo serve solo a rendere più pesante lo score finale del match. Klopp in questa stagione è stato l’unico a imbrigliare e superare sistematicamente la corazzata del tecnico spagnolo. Guardiola, dal canto suo, si potrà consolare con una Premier League già saldamente nelle sue mani.
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