MilleMiglia, oltre 90 anni di un mito
Era il 26 marzo 1927 quando si disputò la prima edizione della celebre competizione automobilistica MilleMiglia, ovvero la “gara più bella del mondo” come amava definirla Enzo Ferrari. A distanza di oltre 90 anni la MilleMiglia ogni anno continua a rivivere sotto forma di gara per auto d’epoca (infatti la partecipazione è limitata alle vetture prodotte non oltre il 1957, che avevano partecipato, o risultavano iscritte, alla competizione originale) continuando ad alimentare il mito di quella corsa che rese famosi in tutto il mondo marchi di auto Gran Turismo come la Alfa Romeo, la Lancia e la Ferrari. Ideata come gara unica (non a tappe) e organizzata dal conte Aymo Maggi e da Renzo Castagneto in risposta alla mancata assegnazione a Brescia, loro città natale, del Gran Premio d’Italia, si trattava di una gara in linea a percorso circolare effettuata su strade normalmente aperte al traffico, con partenza da Brescia e arrivo nella stessa città dopo che i concorrenti erano arrivati fino a Roma e avevano poi risalito la Penisola. Il percorso era lungo circa 1 600 chilometri, equivalenti a circa mille miglia imperiali, da cui il nome della gara e solo dopo la fine della prima Mille Miglia si decise, visto l’enorme successo, di ripetere la prova negli anni a venire, modificando l’originario tracciato a forma di “otto” per ben tredici volte. A quella mitica prima edizione parteciparono settantasette equipaggi, due soli dei quali stranieri: ventidue vetture furono costrette al ritiro e cinquantacinque portarono a termine la corsa. I vincitori – Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi – a bordo di una OM, completarono il percorso in 21 ore, 4 minuti, 48 secondi e 1/5 alla media di 77,238 km/h, entrando nella leggenda. Dopo anni segnati da gravi incidenti come quello che nel 1938 vide una Lancia Aprilia uscire di strada e finire sulla folla uccidendo dieci spettatori, tra cui sette bambini, o quello del 1957 in cui lo scoppio di uno pneumatico costò la vita al pilota spagnolo Alfonso de Portago, al navigatore americano Edmund Gurner Nelson e a nove spettatori, la corsa venne definitivamente sospesa per poi riprendere solo come rievocazione storica.
«Mille Miglia: qualcosa di non definito, di fuori dal naturale, che ricorda le vecchie fiabe che da ragazzi ascoltavamo avidamente, storie di fate, di maghi dagli stivali, di orizzonti sconfinati. Mille Miglia : suggestiva frase che indica oggi il progresso dei mezzi e l’audacia degli uomini. Corsa pazza, estenuante, senza soste, per campagne e città, sui monti e in riva al mare, di giorno e di notte. Nastri stradali che si snodano sotto le rombanti macchine, occhi che non si chiudono nel sonno, volti che non tremano, piloti dai nervi d’acciaio» Così il giornalista Giuseppe Tonelli scriveva sulle pagine de La Stampa il giorno successivo alla gara, parole che rendono l’idea del forte impatto che la competizione ebbe sull’opinione pubblica. “La Mille Miglia è un mito che si rinnova ogni anno – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani in occasione del 90esimo anniversario della gara – e il numero sempre crescente degli appassionati che si riversano sul percorso (record di 705 iscritti nel 2017), dimostra l’intensità dell’entusiasmo che, oggi come ieri, l’auto accende nel cuore degli italiani.” E la leggenda continua…
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