Ferrari, buona la prima: le pagelle del GP d’Australia
LE PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – Il mondiale di F1 2018 parte letteralmente con il “botto”. Il superfavorito Hamilton, infatti, dopo una partenza regolare e una gestione oculata della gara, viene beffato prima dalla Virtual Safety Car e poi dall’elettronica della sua Mercedes. Ne approfitta Sebastian Vettel, lestissimo a capitalizzare al meglio il momento chiave della gara. Bene anche Raikkonen, che paga sempre qualcosa nei confronti del compagno e Ricciardo in grado di mettere in riga il più giovane e osannato compagno. Ecco nel dettaglio le nostre pagelle del GP d’Australia 2018.
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 10: SEBASTIAN VETTEL – Impossibile, oggi, dare meno di 10 al tedesco della Ferrari. L’impresa di giornata porta la sua firma in calce. Alla partenza è bravo a difendersi dall’irruenza di Verstappen, proteggendo anche il compagno di scuderia. Allunga il suo stint grazie a un’azzeccata strategia Ferrari, che gli concede l’opportunità di insidiare il primo posto di Hamilton in regime di Virtual Safety Car. Lui è abilissimo, restando nei limiti di velocità imposti dal regolamento, a sfruttare ogni metro di pista per rosicchiare il più possibile al rivale. Il capolavoro vero e proprio, poi, arriva all’ingresso della pit-lane, quando può riaprire al gas sfruttando al massimo quei metri di pista per costruire il vantaggio che, al rientro in pista, gli vale la prima posizione. Il resto della gara è di difesa e sofferenza, sempre con l’ingombrante Mercedes negli scarichi. Lui è freddissimo e porta a casa una vittoria già fondamentale per il proseguo della stagione e per lo spettacolo. PERFETTO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 9: FERRARI/RAIKKONEN – La strategia Ferrari è stata semplicemente perfetta. Avendo due piloti nelle prime posizioni ha saputo mettere sotto pressione Hamilton obbligandolo a marcare uno dei due piloti Ferrari e lasciando il secondo libero di diversificare la sua strategia. Mossa vincente, ricompensata dal colpo di fortuna con i guai alla Haas. Raikkonen, dal canto suo, ha fatto una gara perfetta o quasi. Peccato per aver “mollato” qualcosa nei confronti della coppia di testa dopo la ripartenza della Safety Car. Se fosse stato poco più vicino, avrebbe potuto completare una doppietta dal sapore storico. Il terzo posto è comunque un risultato con i fiocchi. IMPECCABILI
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 8: RICCIARDO – Questo pilota è sicuramente uno dei più sottovalutati di sempre. Non è un personaggio mediatico, non passa per nuovo fenomeno mondiale, non è arrogante o pieno di sé ma simpatico, sempre sorridente e scherzoso. Non incarna certo lo stereotipo del pilota bello e dannato e non ha l’aria da supereroe. La scuderia, dal canto suo, non perde occasione per farlo sentire tutt’altro che indispensabile, investendo risorse e spendendo parole unicamente per il giovane compagno di squadra. Lui incassa, subisce, e poi, come per magia, alla domenica, si mette davanti, dimostrando a tutti il suo valore. Non sarà un fuoriclasse, non avrà lo spunto in grado di rubare l’occhio, ma è sempre lì, costante come pochi altri. Ricciardo è una specie di mediano calcistico, meno appariscente del numero 10 con cui condivide il terreno di gioco ma, a volte, tremendamente più utile. UNA VITA DA MEDIANO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 7: FERNANDO ALONSO – Bentornato Fer. Ultimate le pratiche di divorzio dalla Honda, sposata in gioventù con tante promesse e una passione che si è presto spenta, può finalmente tornare a togliersi qualche soddisfazione. Tipo quella di arrivare davanti a Verstappen, alle due Renault e appena dietro al “circolino degli inarrivabili”. La gara di Nando è impeccabile, e lui si dimostra un pilota esperto che sa quando forzare la mano e quando aspettare. Comica la scena di Verstappen che gli fa cenno di sorpassarlo, come in autostrada di domenica, con l’asturiano titubante nel riprendersi la posizione, temendo altre sanzioni. PASSI LEI CHE PASSO IO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 6: LEWIS HAMILTON – Partiamo dal presupposto che Lewis, in questa gara, non è che abbia commesso grossi sbagli. Ha centrato una pole clamorosa, nel senso di tempo fatto registrare, più che nel fatto in sé di essersi messo davanti a tutti gli altri, cosa che, nell’era power-unit ibrida avviene il 95% delle volte. Ha gestito la gara esattamente come doveva, trovandosi dietro a Vettel per puro caso. Gli sbagli arrivano però nel momento cruciale della gara. La sua macchina era sicuramente più performante della Ferrari che lo precedeva e c’era tempo e modo per riprendersi in pista quello che la Dea Bendata gli aveva tolto. Lui, però, ha commesso errori che di solito non commette. Andare lungo in chicane per cambiare i setaggi del volante è uno sbaglio che un pluricampione del mondo non può fare. Non sappiamo se alla fine abbia delle colpe nei problemi all’elettronica e al volante della sua Mercedes, ma il secondo posto, per come si erano messe le cose, sembra comunque oro colato. RESTA L’UOMO DA BATTERE
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 5: LA DOMENICA DI MAGNUSSEN E GROSJEAN – Provate a mettervi, per un secondo, nei panni di questi due piloti Haas. Stanno entrambi facendo la gara della vita. Le due “ferrarine” sono perfette o quasi. Pronti via, il pilota danese riesce addirittura a infilarsi davanti al giovane Verstappen che, dopo circa un terzo di gara, viene passato anche dal francese. I due piloti si trovano, quasi miracolosamente quarti e quinti. Arriva il waltzer dei pit-stop ed ecco che, come cenerentola che si trova la carrozza trasformata in zucca, anche per i due piloti tutti i sogni svaniscono. I meccanici Haas riescono infatti nell’insensata impresa di fissare male una gomma a entrambi i piloti, costringendoli a ritirarsi. Poteva essere un trionfo, è stato un incubo, forse uno dei peggiori per una coppia di piloti. ALMENO A CENERENTOLA LA SCARPETTA L’HANNO LASCIATA
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 4: MAX VERSTAPPEN – Per qualche oscura ragione questo pilota è uno dei più “mediaticamente spinti” di ogni era. Sono anni che viene presentato come il nuovo fenomeno della Formula 1, come un nuovo Senna, in grado di dominare con il suo cristallino talento. Poi, quando non combina qualche disastro al via, eccolo alle prese con derapate da drift e testa coda. Prende l’ennesima batosta dal compagno di squadra con la faccia da tassista newyorkese. La regia lo inquadra per un tempo indefinito e indefinibile, probabilmente per ordini arrivati dai piani alti, che in lui vedono “il personaggio mediatico” in grado di regalare visibilità a questo sport. Purtroppo, una volta di più, fatichiamo a capire quanto siano solide le fondamenta su cui si sta fondando la Max-mania. Non vorremmo che, a forza di raccontarcelo come il nuovo Messi, Max faccia la fine di un Balotelli qualsiasi. UMILTÀ E LAVORO NON FANNO MALE
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 3: IL TEAM FORCE INDIA – Perez e Ocon, autori di una stagione brillante lo scorso anno, tornano dal GP australiano con le pive nel sacco. La Force India sembra completamente sparita, e arrivare davanti ai resti di Toro Rosso, Sauber-Alfa e Williams non è una grande consolazione. Urge cambio di rotta, altrimenti saranno dolori. NON PERVENUTI
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 2: LA GARA DI BOTTAS – Il grande assente nel circolino degli irraggiungibili è lui, il finalndese Bottas. Dopo l’errore in qualifica che ne ha compromesso il piazzamento in griglia, arriva una gara anonima, culminata in un anonimo ottavo posto che non può bastare a chi guida una macchina così superiore alle altre. La colpa più grande di Bottas è stata quella di aver lasciato solo il compagno di squadra in balia delle due Ferrari. Anche da lui urgono risposte, altrimenti addio possibilità di ulteriore rinnovo di contratto. PRECARIO A VITA
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 1: LA REGIA AUSTRALIANA – Partiamo dal presupposto che io sono italiano e che magari, per questo mio difetto, io abbia una visione distorta/di parte delle cose. Non capisco come mai, però, la regia passi quasi tutti i primi dieci giri a farci vedere il giovane Verstappen che non combina assolutamente nulla. Le prime posizioni si vedono poco o nulla, Max tantissimo. Nel momento più intenso della gara, alla ripartenza dietro la SC, invece di farci vedere il duello tra Vettel e Hamilton, ecco inquadrato Ricciardo. Delle scelte talmente senza senso, da obbligarmi, più di una volta, a ricorrere ad altre inquadrature per sapere cosa stesse succedendo davanti. Ringraziamo che ci abbiano fatto vedere almeno l’arrivo di Vettel alla fine, altrimenti sarebbe stato il colmo. Una regia più da Red Bull TV che da mondiale di Formula 1. PROBABILMENTE STANNO ANCORA TRASMETTENDO UNA RED BULL FERMA NEI BOX
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 0: I PIT STOP HAAS – Può succedere che durante un cambio gomme di tre/quattro secondi un bullone si avviti male. Non è la prima volta che capita e non è la fine del mondo. Due di seguito però, non si erano mai visti. Nemmeno nelle fantasie più nefaste e catastrofiche. Quello che non si capisce è se ci sia stato un problema al sistema di avvitamento, o se sia stato un errore dei meccanici, ma, in questo senso, il pilota non dovrebbe partire se non è tutto ok. Grandi colpe vanno anche all’addetto al semaforo che ha dato il verde nonostante i meccanici si stessero sbracciando per segnalare un problema. Peccato, perché di tutti i weekend in cui poteva capitare, capita in quella in cui erano messi meglio. LA FORTUNA È CIECA, MA LA SFIGA…
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