“Scusate, ho un tumore”. Uccide la madre e poi si suicida
In una tranquilla domenica mattina si è consumato il dramma della disperazione a Rivoli, comune alle porte di Torino, dove un uomo di 77 anni ha ucciso la madre di 101 anni con cui conviveva per poi togliersi la vita. L’uomo ha prima sparato un colpo di pistola all’anziana madre, ha chiamato i carabinieri e ha poi rivolto l’arma contro sé stesso, suicidandosi. Nella casa di via Vajont dove è accaduta la tragedia, le forze dell’ordine hanno ritrovato la documentazione relativa alla pistola, regolarizzata al commissariato di Rivoli nel 2015, ma anche una lettere di scuse in cui l’uomo spiegava di aver da poco scoperto di avere un tumore al pancreas. Forse preoccupato di non poter più prendersi cura della madre, il pensionato settantasettenne ha optato per la soluzione più drastica, quella di eliminare entrambi.
La tragedia si consuma a o poche ore dai funerali delle due bambine uccise a Cisterna di Latina dal proprio padre carabiniere che si è poi suicidato, e pochi giorni dopo che un novantenne, sempre in provincia di Torino, ha ucciso la moglie di 88 anni per poi rivolgere la pistola contro sé stesso. Omcidi-suicidi all’ordine del giorno che la dicono lunga sul malessere di questa società, su quanta sofferenza attraversa le nostre vite nella totale incapacità di affrontarla ed esorcizzarla. Una totale mancanza di speranza e di senso nei confronti della vita che anziché essere celebrata viene quotidianamente ferita, umiliata. E in questo scenario di disperazione e sofferenza uomini continuano ad uccidere mogli, fidanzate, figlie e, come in questo caso, persino le madri.
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