Omicidio Idy Diene: manifestazione a Firenze

Si chiamava Idy Diene, aveva cinquantaquattro anni, oltre venti dei quali passati in Italia ed aveva adottato la figlia di un senegalese ucciso a Firenze nel 2011. Viveva a Pontedera e faceva l’ambulante a Firenze e l’altro ieri, quando è stato ucciso da uno psicopatico-demente, era in giro a vendere ombrelli. L’assassino si chiama Roberto Pirrone, un tipografo di 65 anni in pensione, oberato dai debiti e con almeno una parte del cervello in disordine. Aveva, pare, debiti per 30.000 euro che erano causa frequente di litigi con la moglie. Dopo l’ennesimo litigio, lunedì mattina, era uscito di casa armato di una Beretta regolarmente detenuta per fini sportivi, ed aveva detto di volerla fare finita. La figlia capita l’antifona ha chiamato i Carabinieri avvisandoli del fatto che il genitore aveva intenzioni suicide ed era armato. Proprio mentre la figlia dava l’allarme, il Pirrone, dopo aver pensato di sparare ad una donna ed un bambino, ha deciso di scaricare l’odio per se stesso contro Idy Diene, colpendolo con due proiettili mentre altri non sarebbero andati a segno. A dare l’allarme è stato il personale del consolato americano che ha udito la sparatoria e l’arresto è avvenuto subito, grazie ai militari che conducono l’operazione “strade sicure” in città. Poi il trasferimento in questura.

L’uomo ha detto agli inquirenti che era uscito di casa per suicidarsi a causa dei problemi economici e poi, non avendone avuto il coraggio, si è accanito su un altro inconsapevole uomo. Esclusa l’appartenenza a gruppi fascisti o dichiaratamente razzisti, anche se il motivo della scelta dell’obiettivo è stata determinata dal razzismo, di certo questo non è da considerarsi come parte di azioni terroristiche o che intendano avere una connotazione politica specifica. Pare proprio che si sia trattato del gesto di un pazzo.

Sette anni fa a Firenze un militante di Casapound, Gianluca Casseri, uccise due senegalesi per poi suicidarsi. Uno di questi si chiamava Samb Modou, aveva quaranta anni, era sposato, ed aveva una figlia di undici anni in Senegal. Allora Idy Diene, decise di occuparsi della piccola e della vedova che sposò. Ora la bambina oramai diciottenne, insieme alla madre, deve piangere, dopo la morte del padre naturale anche la morte del padre adottivo, entrambi morti ammazzati in Italia, entrambi a Firenze, da due idioti che gettano fango sull’Italia e gli italiani.

Ieri la manifestazione di rabbia in cui la comunità senegalese ha giustamente fatto sentire la sua voce: “sette anni fa siamo stati buoni, ma ora come glielo spieghiamo a quelli del villaggio in Senegal, che gli Italiani non sono dei razzisti?”. Mentre ci si preoccupa delle fioriere divelte e degli spintoni della manifestazione antirazzista (questa è la notizia per i geni di Sky), ciò che non dovrebbe far dormire dei sonni tranquilli è come armi da fuoco possano finire con grande facilità nelle mani di psicopatici che non possono che usarle in modo insensatamente criminale.

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