Lotta per la casa, “Roma non si vende”

lotta_per_la_casa1I movimenti per il Diritto all’Abitare hanno organizzato un corteo per protestare contro le politiche abitative del governo e gli arresti degli attivisti avvenuti in seguito agli scontri in via del Tritone lo scorso 31 ottobre.

Opposti a qualsiasi privatizzazione, gli attivisti lottano per il blocco degli sfratti e sgomberi e chiedono che venga applicata la delibera sull’emergenza abitativa approvata dalla giunta regionale, che ritengono si stia arenando. I manifestanti sono partiti da piazzale Ostiense, dove hanno occupato il cantiere sulla Piramide Cestia con l’intento di arrivare in Campidoglio. Giunti ai Fori Imperiali sono stati però ostacolati dallo schieramento delle forze dell’ordine, pronti ad evitare che i manifestanti forzassero il blocco e giungessero fin sotto il Comune. Inevitabile la tensione: ai poliziotti sono stati rivolti slogan e lanciate bombe carta . Presenti migliaia di attivisti, fra cui molti immigrati, scesi in piazza al grido di “liberi tutti”, oltre che per sottolineare che “Roma non si vende“. “I diritti si conquistano a spinta! Le lotte sociali contro l’austerità non si arrestano” , recita lo striscione d’apertura. La manifestazione è stata organizzata “per rompere il silenzio calato sulla lotta per la casa e l’ostracismo delle istituzioni”.
Inevitabile le ripercussioni sul traffico: per consentire la partenza del corteo è stato bloccato il traffico su viale Ostiense, con conseguenze per la viabilità nelle zone limitrofe alla Piramide Cestia e nelle aree attraversate dalla manifestazione. Deviazioni e rallentamenti si sono verificate anche nelle zone più centrali della città.

 

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