C’è un indagato per la bimba uccisa dalla malaria in ospedale
Dopo le perizie di Procura, Ministero e Apss, il pm Gallina ha iscritto un nome sul registro degli indagati. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
Sono passati sei mesi dalla tragica morte di Sofia Zago, la bambina di quattro anni, deceduta lo scorso settembre, all’ospedale di Brescia per encefalopatite malarica.
Finalmente sul registro spunta il nome di un indagato, un nome che forse potrà donare un po di pace alla mamma ed al papà della piccola. Anche se la procura non ha ancora comunicato ufficialmente di chi si tratti, l’accusa è di omicio colposo. Il responsabile, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe essere un dipendente dell’ospedale Santa Chiara di Trento, dove Sofia era stata ricoverata per due volte, la prima dal 16 al 21 agosto dopo che le era stata diagnosticata una forma iniziale di diabete, la seconda il 31 agosto, dal momento chele condizioni della bambina, una volta tornata a casa, si erano aggravate.
Durante il primo ricovero Sofia aveva condiviso lo stesso reparto con due sorelline del Burkina Faso appena rientrate da un viaggio in patria e affette da malaria. La direzione dell’ospedale di Trento aveva escluso fin da subito che Sofia potesse aver contratto a causa di un errore umano la stessa malattia che aveva colpito le bimbe africane.
Secondo la direttrice del reparto di Pediatria non era possibile che il contagio fosse avvenuto tramite materiale medico infetto, quindi attraverso lo scambio di sangue, e invece le cose potrebbero essere andate diversamente.
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