Roma, autista Atac colpito a bottigliate e pestato
Non c’è pace per gli autisti dell’Atac che quotidianamente si trovano a dover lottare contro il traffico, i mezzi guasti o obsoleti e soprattutto contro le sempre più frequenti aggressioni ai loro danni. Non c’ è una zona più pericolosa di un’altra e l’episodio inaudito accaduto ieri mattina in pieno centro lo dimostra: un autista del tram 8, la linea che collega Casaletto a Piazza Venezia, passando per Monteverde e Trastevere, è stato brutalmente aggredito prima con una bottigliata in faccia e poi a calci e pugni. Il dipendente Atac che ieri mattina tra le 6 e le 7 era in servizio sul tram, stava attraversando il mezzo per cambiare cabina e invertire il senso di marcia quando, apparentemente senza motivi, un uomo gli si è scagliato contro colpendolo prima con una bottiglia di vetro al volto procurandogli una frattura allo zigomo, per poi continuare a infierire con calci e pugni. Fortunatamente la presenza di un carabiniere in borghese sulla banchina ha messo fine all’aggressione ed evitato il peggio. Il conducente è poi stato trasportato al vicino ospedale Santo Spirito dove è stato medicato con due punti di sutura al volto.
Quest’ennesima aggressione si va ad aggiungere alle decine di episodi simili avvenuti negli ultimi mesi, registratisi soprattutto sulle linee notturne e quelle periferiche: risale al mese scorso l’aggressione ad un’autista della linea 85, colpito da due viaggiatori che chiedevano di scendere fuori fermata o quella avvenuta a Ostia pochi giorni prima, quando un controllore in servizio ispettivo al capolinea di Lido centro ha subìto un’aggressione da parte di un cittadino che, per motivi non chiariti, lo ha colpito con una testata al naso. A novembre invece un conducente della linea 451 che collega Cinecittà a Ponte di Nona, è stato pestato da tre teppisti che gli hanno rotto il naso. Di fronte a questo ennesimo grave episodio i sindacati tornano chiedere maggiore sicurezza per i conducenti di Atac, troppo spesso bersaglio di aggressioni. “Siamo stanchi di sentirci dire che si interverrà – commenta Micaela Quintavalle del sindacato CambiaMenti – si deve fare qualcosa sia per i lavoratori che per gli utenti. L’episodio accaduto questa mattina è di una gravità inaudita. Temiamo di non tornare a casa. Vogliamo essere tutelati dall’azienda e dalla politica”.
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