I colleghi: “Ida era amatissima, una delle figure più rappresentative del reparto”
La 61enne Ida Maddalena Milanesi è una delle tre vittime della tragedia ferroviaria nei pressi di Seggiano di Pioltello avvenuta la mattina del 25 gennaio. Il convoglio di Trenord, con a bordo circa 350 persone, in maggioranza pendolari, era partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi. Insieme a lei, a perdere la vita sono state altre due donne: la 39enne Giuseppina Pirri e la 51enne Pieriangela Tadini.
“Ida Maddalena Milanesi era amatissima, una delle figure più rappresentative del reparto. Per tutti noi era un esempio di dedizione al suo lavoro, ai suoi malati, perché più di chiunque altro si prendeva a cuore ogni singolo caso come se riguardasse un suo parente”, è con queste parole che i i colleghi dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano – dove la dottoressa lavorava come dirigente medico dell’Unità operativa complessa di radioterapia – hanno voluto ricordarla. “Ida era qui da moltissimi anni e non è facile condensare tanti ricordi in poche parole”, ha spiegato Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia al quale fa capo l’Uoc all’Adnkrons. “In questo momento – ha aggiunto – viviamo una condizione di choc che investe tutto l’Irccs e tutti i medici, gli infermieri, il personale di radioterapia e radiologia. Ma soprattutto i malati”. Ida Maddalena Milanesi per i malati si annullava, dava il suo numero di cellulare a tutti. Assisteva in particolare pazienti oncologici, casi anche pesanti, impegnativi, e questa immensa dedizione le faceva ancora più onore”.
Il bilancio complessivo di quanto accaduto è di tre donne morte e 46 feriti, di cui 4 in codice rosso, nessuno in pericolo di vita. Secondo le prime ricostruzioni, la causa della tragedia sarebbe il ‘cedimento strutturale’ di un pezzo di binario di 23 centimetri trovato e sequestrato vicino alla rotaia, un chilometro prima della stazione di Pioltello. In quel punto, 3 carrozze sono uscite dai binari, ma il convoglio ha continuato la marcia finché uno dei vagoni fuori asse ha colpito un palo della trazione elettrica e si è accartocciato.
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