Addio bolletta a 28 giorni ma le tariffe lievitano
Addio bolletta a 28 giorni – Sembrava un ritorno alla normalità il retrofront delle principali compagnie telefoniche che, all’unanimità, avevano ripristinato il vecchio sistema di conteggio mensile del traffico dati: non più 28 ma 30 i giorni inclusi nel pacchetto tariffario mensile. E, invece, la novità anche stavolta ha riservato le solite sorprese in termini di aumenti e conteggi traffico extra large. La bolletta mensile verrà, infatti, calcolata al trentesimo giorno di ogni mensilità e non sarà immune alle leggi che il mercato della telefonia mobile ha standardizzato attraverso soglie e percentuali tutt’altro che scontate. Pare , infatti, che “gli aumenti che le compagnie telefoniche aveveno implicitamente imposto ai consumatori con un mese extra di tariffazione, verranno “spalmati” sui 12 mesi”. E, oltre al danno, la beffa è dietro l’angolo e vanta un aumento mensile dell’8,6%.
Addio bolletta a 28 giorni – I principali operatori di telefonia mobile pare abbiano già predisposto sui propri siti dei link messi a disposizione dell’utenza per “simulare la nuova tariffa”.
“Pagate 10 euro al mese? Ebbene dal 5 Marzo se siete clienti della telefonia mobile – e dal 1 Aprile per la telefonia fissa – la vostra tariffa passerà a 10,86 euro mensili”. Stessa sorte per gli utenti di Vodafone e Wind – tre. Vodafone ha comunicato attraverso un sms ai propri clienti che, “dal prossimo 25 marzo per i piani tariffari ricaricabili ( e dal 5 Aprile per le utenze di rete fissa ) scatteranno gli gli aumenti dell’8,6% con bollette a 30 giorni, da pagare mensilmente e non ogni due mesi”. Anche altri gestori – tra i quali Fasweb – pare si dovranno adeguare a questo nuovo regime amministrativo. Sembra, infatti, che “le principali compagnie telefoniche si siano accordate per attuare le medesime modalità di adeguamento” dei piani tariffari che subiranno, inevitabilmente, un aumento dei costi di gestione. Unica eccezione Tiscali, che non ha mai adottato la strategica formula dei 28 giorni.
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