I voti alla quarta puntata di MasterChef Italia 7
Dopo la fine delle selezioni e le prime eliminazioni di stagione, di cui vi abbiamo parlato qui, nella quarta puntata di MasterChef Italia 7 abbiamo assistito ad un’altra doppia eliminazione e ad un inaspettato colpo di scena. Una prova particolarmente azzeccata poi, ci regala una delle sfide più divertenti della stagione, riportando il ritmo della trasmissione su livelli accettabili. Anche dal lato concorrenti abbiamo avuto modo di conoscere chi, fino a questo momento era rimasto più defilato. Ecco i nostri voti al cooking show più famoso della tv.
VOTO 10: GLI ARANCINI DI LASAGNA – Diciamoci la verità, esiste qualcosa di più buono di una bella Lasagna fatta in casa durante le feste? O qualcosa di più sfizioso di un Arancino/e, sicula delizia il cui nome è circondato da un alone di mistero sull’ultima vocale? Dopo la quarta puntata di MasterChef Italia 7 possiamo dire di si. Gli Arancini di Lasagna. Questa geniale idea, coniata nella prova degli avanzi, è riuscita a farci venire fame dopo soli 20′ di trasmissione. In attesa che Alberto Angela dedichi una puntata del suo “Meraviglie” alla corretta denominazione del fritto di cui sopra, ho già deciso di investire in una Arancineria di Lasagne con Joe Bastianich a Hong Kong, ovviamente cotta il 30% in più e con meno sale. CA VA SANS DIRE
VOTO 9: LA PROVA DELLO STOP – Finalmente una prova bella, sadica il giusto e ugualmente penalizzante per tutti. Le nostre preghiere sono state accolte e la prova dello stop è quanto di più divertente si sia visto fino ad oggi. Un piatto da cucinare seguendo un certo numero di passaggi. Ad ogni passaggio, il primo concorrente che pensa di averlo realizzato chiama lo stop e tutti si devono fermare passando al successivo. Risultato? Concorrenti mandati nel pallone più totale (tipo Jose), furbetti che provano a forzare la mano ad ogni passaggio, finendo per dimenticarsi di mettere alcuni ingredienti (Antonino), spietate calcolatrici che cercano di indirizzare la prova aspettando che altri finiscano il lavoro prima di chiamare lo stop (Denise). Una prova che tira fuori tutto il peggio dai concorrenti coinvolti e che a noi è piaciuta così, sporca, senza regole e spietata. LOTTA NEL FANGO
VOTO 8: ITALO NELLE ESTERNE – Devo fare una doverosa premessa. Dopo quattro puntate in cui incenso Italo, mi ero ripromesso che questa settimana non avrei parlato di lui. Fosse cascato il mondo io non ne avrei parlato. La coerenza si sa, è il mio forte e infatti sono qui a parlare di Italo. Italo è un genio, ma genio vero. Se in studio non riesce, per determinati motivi, a dare il meglio di sé, in esterna si scatena. Si trasforma letteralmente. Dopo che a Bologna aveva mangiato alla faccia della tensione e della competizione, a Milano si è divertito a riempire di curry e spezie il manzo della sua squadra, di fatto condannandola alla sconfitta e lo ha fatto con la classe e la nonchalance di un Bart Simpson in gita scolastica. Italo è chiaramente un uomo in missione, non gli importa nulla del gioco, del futuro o di cucinare, è li per divertirsi e si diverte. E noi con lui. GIURO CHE LA PROSSIMA VOLTA NON PARLO DI ITALO, MA GIURO, EH.
VOTO 7: ANTONINO IL MACELLAIO – Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Devo fare ammenda su Antonino, cospargendomi il capo di cenere e scrivendo in ginocchio sui ceci. Ero convinto che fosse, per dirla alla Maionchi, un po’ una pippa. Uno fortunato, che in quattro puntate non aveva messo insieme un piatto manco per sbaglio. Era entrato nel programma disossando polli e ci era rimasto grazie a un coltello tipico della sua professione. Non si era mai distinto e non ricordo un suo piatto tra i migliori. Nella quarta puntata di MasterChef Italia 7 poi, è stato praticamente un disastro. Il suo primo piatto faceva talmente schifo da costargli il grembiule nero. Nella prova dello stop aveva anche provato a fare il furbo, ed io ero sicuro che si fosse lentamente scavato la fossa con le sue mani. Poi si presenta con dei ravioli che, fermati, me li sarei mangiati anche io. Belli, ma che dico belli, perfetti! Un piatto che avrebbe fatto gola a chiunque. Dopo questo numero mi sono dovuto ricredere, forse il macellaio non è arrivato fin qui per caso. Forse ha davvero dei numeri, anche se lo potremo scoprire solamente nelle prossime puntate. Di sicuro non riuscirò più a pensare a lui come ad uno che era li per caso. CONTRO OGNI PREVISIONE
VOTO 6: L’ELIMINAZIONE DI ERI – Anche su Eri mi ero sbagliato. Eri era una concorrente che all’inizio mi era sembrata forte, portatrice sana di sapori e cultura giapponesi. E poi con quel nome, Eri, i giochi di parole con era, eri, ero, si sarebbero sprecati. Pagine e pagine che mai più vedranno la luce. Scherzi a parte, la sua eliminazione, dopo la terza puntata, era diventata praticamente inevitabile. Il suo costante vivere nel panico era un problema troppo evidente per non comprometterne l’esperienza nella trasmissione. Resta un po’ di rammarico per il personaggio, davvero interessante, ma sulla cuoca nulla da dire, non meritava di andare oltre. ERI STATA UNA DELLE MIE PREFERITE
VOTO 5: I RAVIOLI CINESI E GLI INGREDIENTI – Ore 23:20 circa. La chef cinese ospite del programma, che per comodità chiamerò Sughi Shapi (si, lo so che questa era già vecchia quando si sono estinti i dinosauri) sta spiegando agli stellati nostrani come si preparano i famosi ravioli. Ad un certo punto si scopre che la produzione ha sbagliato un ingrediente, mettendo i funghi al posto della verza. Attimi di imbarazzo, poi Barbieri, con la faccia che solo uno che porta le sue camicie potrebbe avere, sfodera un sorriso da càrtola e ci fa capire che in fondo, se ci metti una roba invece di un’altra, chi vuoi che se ne accorga. Amici come prima. Ecco, mi immagino la stessa scena nell’edizione cinese del programma. Chef Barbieri sta spiegando come fare l’Amatriciana ai cinesi e quelli si accorgono di averci messo la cipolla e giù grandi risate. Tanto cosa vuoi che succeda se noi ci si mette la cipolla nell’Amatriciana? La domanda è questa, se un ingrediente vale l’altro, a cosa serve chiamare uno chef straniero e sopratutto, che cooking show è? MA ANCHE NO
VOTO 4: LA PANNA COTTA DELLA SQUADRA BLU – Di errori, nelle esterne, se ne vedono sempre molti, specialmente nelle prime puntate quando le brigate sono ancora molto numerose. Va però detto che il dolce della squadra blu, visto nella quarta puntata di MasterChef Italia 7, era veramente pessimo. Una panna cotta buona per spiegare i cambiamenti di stato agli studenti di fisica di un liceo. Il dolce infatti era presente in tutte le forme riscontrabili in natura, dal congelato, con la morbidezza di un commento della Klugmann su un piatto di Antonino, allo sciolto andante, tipo zabaione per capirsi. Tra l’altro, il capitano era convinto che solo alcune si fossero rovinate e stava servendo unicamente quelle esteticamente più in ordine, ovvero tutte quelle congelate. Il bello è che alla fine hanno anche vinto il servizio quindi chissà che roba possono aver servito i rossi. MASTERPASTICCIONE D’ITALIA
VOTO 3: IL SALVATAGGIO DI LUDOVICA – Dopo ben quattro puntate possiamo finalmente dire di avere una “cocca” dei giudici o, al limite, della produzione. Ludovica, nonostante non ne azzecchi una, è ancora lì, simpatica come una rimozione forzata alle tre del mattino. Sbaglia piatti, risponde ai giudici, riesce ad avere sempre il comportamento più fastidioso possibile in ogni situazione. Perde la prova di squadra e la sentiamo dire: “Non è possibile, ancora” quando lei, in esterna, non ci era andata mai. Sembra essere davvero invisa a tutti ma, nel momento della verità, scopriamo che lei è quella con “la cazzimma”. Strano, perché fino ad ora noi l’abbiamo vista solo lamentarsi e piangere. CAZZIMMA DE CHE?
VOTO 2: L’ADDIO DI JOSE – Quella di Jose è stata la prima vera sorpresa di questa edizione. Lui non era assolutamente male come cuoco, anche se non aveva ancora avuto modo di esprimersi come “personaggio”. Esce a causa di una prova storta, nella quale ha completamente perso la bussola. I suoi ravioli facevano palesemente schifo, ma più del cibo è stato il suo atteggiamento a condannarlo. Nel montaggio lo abbiamo sentito più volte gettare la spugna, arrendersi, dire che sarebbe uscito. Ecco, credo che questo atteggiamento, agli occhi dei giudici, sia valso più del piatto. Quello di Ludovica sembrava pessimo almeno quanto il suo, e, a parità di fallimento, lui avrebbe potuto godere del fatto di non essersi mai trovato in quella posizione. Invece ha perso calma, fiducia e grembiule. Peccato. NON CONTA SOLO COME CUCINI
VOTO 1: I CONCORRENTI RIPESCATI – Eccoci al vero colpo di scena della quarta puntata di MasterChef Italia 7, il ritorno dei tre concorrenti eliminati alla fine delle selezioni. Ieri, come per magia, sono riapparsi Lenka alias la maga del fritto, Michele, quello bruttino e sfigatello e Matteo, detto il muto. I tre si sono sfidati per tornare in gara e poter così accedere alla tanto agognata Masterclass. Inutile dire che la cosa, sportivamente parlando, sia una mezza porcata. Se erano stati eliminati era perché qualcuno aveva fatto una scelta e questo, per giusto o sbagliato che fosse, fa parte del meccanismo del gioco. Invece la produzione, dopo un paio di puntate, si deve essere resa conto che qualcosa non stesse andando nel verso giusto e ha optato per questo stratagemma. Credo che l’unico che abbia davvero speranze di andare avanti sia il bel Michele, gli altri, ad oggi, sono solo un contorno. A VOLTE RITORNANO
VOTO 0: LENKA E IL FRITTO – Terzo mea culpa di puntata, dopo Antonino ed Eri. Anche l’eliminazione di Lenka mi era piaciuta zero. Avevano suggerito alla sua rivale di controllare la temperatura dell’olio in una frittura, di fatto aiutandola. Sono stato felice di vederla di nuovo in trasmissione ma lei, che aveva di nuovo l’opportunità di entrare a MasterChef, cosa mi va a fare? Una frittura di pesce. Una frittura di pesce con le mandorle. Una frittura di pesce senza pan grattato perché a lei non piace. Una frittura come quella per la quale era andata a casa. Va bene essere masochisti tesoro, ma così è troppo, dai! Ma fai una roba diversa, due bucatini, un dolce, un mappazzone. Invece niente. Sarà l’unica concorrente a potersi vantare di essere uscita due volte con lo stesso piatto. Record di tutte le edizioni, di tutti i paesi, di tutti gli aspiranti MasterChef. DU FRITTEUR
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