Bullismo on line: muore 14enne
Bullismo on line. L’Australia è sotto shock per il suicidio di Ammy “Dolly” Everett, 14 anni, vittima del bullismo on line. La ragazza, che “aveva prestato il volto, alcuni anni fa, a una campagna pubblicitaria di un’azienda produttrice di cappelli tipici”, era diventata famosa in tutto il paese. Sui social l’accorato appello del padre ammonisce e mette in guardia da questa nuova forma di bullismo virale: “Voi che l’avete angariata, venite ai suoi funerali per rendervi conto di cosa avete combinato” – ha dichiarato l’uomo – in evidente stato di shock per l’accaduto. Un profondo malessere psicologico che, il 3 gennaio scorso, si è tradotto nel gesto estremo di un suicidio annunciato. “Non avete la metà della forza che aveva il mio prezioso angelo – ha aggiunto il padre della vittima – e che ha dimostrato nel mettere in atto il suo tragico piano per sfuggire alla cattiveria di questo mondo”.
Bullismo on line – Alla fine del suo post Everett ha chiesto a tutti di mobilitarsi contro il bullismo “perché solo così la vita di Dolly non sarà sprecata” – ha dichiarato il padre della vittima. Anche la Akura, compagnia per la quale Dolly prestava il suo volto per la campagna pubblicitaria si è detta sconvolta e ha dichiarato alla stampa: “Pensare che qualcuno possa sentirsi così sopraffatto e possa pensare che la sua unica opzione sia il suicidio, è indecifrabile. Il bullismo, di qualsiasi tipo, è inaccettabile. Sta a noi alzarci in piedi e intervenire quando vediamo questo genere di comportamenti”.
Intanto la famiglia di Dolly ha annunciato la creazione di una fondazione con “il compito di fare informazione e prevenzione su bullismo, ansia, depressione e suicidi adolescenziali”. La famiglia ha, inoltre, lanciato la campagna #stopbullyingnow, diffusasi rapidamente sui social. “Se possiamo aiutare altre vite preziose per allontanarle dallo smarrimento e dalla sofferenza – ha dichiarato il sig. Everett – allora la vita di Dolly non sarà sprecata”.
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