Incendio sull’Autostrada A21: famiglia arsa viva
Brescia, l’indagine della polizia. Famiglia arsa viva: una delle vittime aveva due mesi.
Un semplice rientro a casa si è trasformato in uno strazio senza fine, così nel Bresciano, per una famiglia francese, composta da tre adulti e due bambini, la macchina su cui viaggiavano è diventata la loro tomba.
L’auto è stata “sterminata” nell’incidente avvenuto martedì alle 14,19 in A21, in territorio di Montirone, a sud di Brescia, insieme al camionista che ha provocato il tamponamento. Un italo-macedone residente a Cuneo, unica vittima identificata con certezza.
Una scena agghiacciante rimasta negli occhi dei soccorritori quando sono riusciti ad aprire con le seghe elettriche la carcassa della Kia divorata dal fuoco. Una vera e propria ecatombe.
Nell’incidente ha perso la vita una bimba di due mesi, lo testimoniano i resti del seggiolino agganciato al sedile posteriore, sul quale viaggiava e il piccolo corpino carbonizzato privo di vita. Accanto, il corpo carbonizzato di una ragazza (o di un ragazzo), e di un terzo adulto. Davanti sedevano un uomo o una donna, ma uno dei due è stato scaraventato dietro per l’urto.
Sul caso la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Per ilcomandante della polstrada di Brescia, Barbara Barra, a generare l’inferno è stata la distrazione: “Purtroppo il mezzo pesante non è riuscito a interrompere la corsa».
Queste le prime ipotesi anche se ulteriori accertamenti verranno fatti con l’autopsia sul corpo del camionista per escludere la presenza di sostanze, medicinali o alcol nel sangue. Non solo: gli ingegneri della società concessionaria dovranno fare test alla campata del viadotto pesantemente colpito dall’incendio. Intanto, a scopo precauzionale, è stata dichiarata la completa inagibilità per l’intero manufatto che sovrasta l’A21.
«Mi trovavo a pochi metri di distanza – racconta un altro automobilista – non sapevo cosa fare, ho cercato di non farmi prendere dal panico».
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