Cutrone lancia il Milan nel derby, per l’Inter ora è crisi vera
SOGNO CUTRONE – 104′ di tensione, agonismo, speranza, fatica. Poi arriva l’uomo che non ti aspetti, Cutrone, ragazzo classe ’98 che fa letteralmente saltare il banco. L’assist al bacio è di Suso, migliore in campo dei suoi per distacco assieme a Kessie, ma i tempi dell’inserimento sono perfetti, da bomber di razza. In mezzo una partita spigolosa, a tratti quasi noiosa. La novità di serata è rappresentata da Donnarumma tra i pali. Nulla di strano, se non fosse che non si tratta di Gigio ma del fratello Antonio, piazzato lì come nelle peggiori parentopoli all’italiana. Ci sarebbe anche il tempo di una bella frittata con tanto di autogol su cross dalla sinistra di un impalpabile Perisic, ma la VAR aiuta il direttore di gara ad annullare la rete per fuorigioco di Ranocchia.
UN DERBY TESO – L’Inter è poco brillante, Joao Mario rasenta l’apatia, Icardi non tira mai in porta, Perisic sembra il fratello dell’ala vista fino a poche settimane fa. Il Milan non è messo meglio, ma Bonaventura e Suso si fanno notare per alcune giocate pregevoli. Sono i cambi a dare la svolta alla partita, da un lato Cutrone, uomo partita, dall’altro nessuno in grado di risvegliare l’Inter dal baratro in cui sembra essere precipitata. Per il Milan ora si prospetta un’interessante semifinale di Coppa che di colpo diventa il vero obiettivo di stagione mentre per i nerazzurri la stessa sembra essere già giunta a un bivio.
LE PAROLE DI CUTRONE – “È un sogno: ieri ero in Primavera e oggi posso esultare qui a San Siro giocando il derby di Milano… non ci credo ancora!” Sono state queste le prime parole di Cutrone al termine del derby che lo ha visto protagonista, continuando poi: “Questa vitoria ci voleva per il morale, serviva una vittoria così. Non si può descrivere come una partita normale. Adesso ce la godiamo e da domani pensiamo alla sfida contro la Fiorentina. Amo il Milan e voglio restare qui: sono entrato in campo con una voglia matta di segnare e vincere. A chi dedico il gol? Alla mia famiglia, come tutti quelli che ho fatto e che farò“.
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