Shiffrin: senza parole

Mikaela Shiffrin vince la gara più attesa dello sci alpino femminile ai giochi di Sochi: lo slalom speciale. La statunitense, nella sua breve carriera, ha sempre e solo dimostrato di tenere i nervi saldi nei momenti che contano: sempre! Questo ha reso possibile ad una diciottenne di essere leader in Coppa del Mondo da due stagioni, essere campionessa del mondo in carica (oro a Schladimng 2013) e laurearsi campionessa olimpica.

 

Come detto questa era la gara più attesa del programma olimpico dello sci alpino femminile. In ogni edizione dei giochi qualche atleta ha la possibilità di poter scrivere una pagina importante di storia del proprio sport, questo ovviamente quando si è tra i più forti in cicolazione e si è già vinto in precedenza. Abbiamo gli esempi di Bjoerndalen che a Sochi sta cercando di diventare il più titolato atleta alle olimpiadi invernali, grazie alla sua longevità ed al fatto che finiva primo già da giovane. La fondista norvegese Marit Bjoergen sta tentando la stessa impresa  e ce la potrebbe fare proprio oggi nella 30km che inizia alle 10:30 ora italiana.

Anche nello sci alpino abbiamo visto grandi atlete come la Maze e la Riesch fare la loro parte in questo senso: già sul podio a Vancouver entrambe hanno rastrellato medaglie e si sono infilate nella classifica all times ed anche in ottima posizione. Ma detto come va detto, e chiunque segue lo sci alpino lo sa, quando si parla delle discipline veloci purtroppo c’è poca storia da scrivere quando non è in pista Lindsey Vonn. Lungi dall’essere un tributo ad un’atleta questa è solo la constatazione di fatti manifesti. Non solo l’infortunio nelle prove di Tina Weirather ci ha privato della numero due del mondo, ma l’assenza della più forte velocista di sempre, una che alle protagoniste di questi giochi olimpici ha dato sempre e costantemente la paga non è cosa indifferente. Ebbene se questa era la situazione nelle discipline veloci in slalom invece il piatto era proprio ricco: a parte le fortissime svedesi, la Gagnon e qualche altra austriaca, ieri erano in gara delle atlete per le quali un podio sarebbe stata una cosa enorme. Sarebbe stata enorme per la Maze e per la Riesch, che già plurimedagliate, ambivano a scalare i pochi gradini rimasti nella classifica all-times, loro che in slalom fono fenomenali. Oltra a queste c’erano ieri due specialiste della disciplina come poche volte o forse mai se ne sono viste in gara: la trentaduenne Marlies Schild, 35 successi in Coppa del Mondo (esattamente come Tomba), mai nessuna come lei e la diciottenne Mikaela Shiffrin la più precoce numero uno della storia. Da una parte l’austriaca che è alla sua ultima olimpiade, a caccia dell’unico titolo che le manca, titolo che forse nessuna ha mai meritato più di lei, dall’altra la giovanissima statunitense che fin’ora non ha sbagliato un colpo, mai! Ognuna delle atlete su menzionate, dopo aver fatto bene la prima manche si è giocata le propria chances, ognuna di loro sul filo dei centesimi si è giocata un pezzo di storia in una gara in cui il numero ed il livello dei talenti in campo era davvero impressionante.

La vittoria è andata alla più forte, alla giovanissima statunitense che davvero non ha dato scampo alle avversarie: finita in testa dopo la prima manche non ha tremato nella seconda e anche dopo un errore che poteva essere gravissimo si è ripresa ed è finita prima. Marlies Schild si deve accontentare dell’argento, come a Vancouver 2010 (lì alle spalle di Maria Riesch), ma l’austriaca merita un apprezzamento ancora una volta per la sua classe, dimostrata questa voltra andando ad abbracciare con un bel sorriso la giovane avversaria. Kathrin Zettel bravissima completa il podio regalando un’altra medaglia agli austriaci che apprezzeranno tanto. Oggi pomeriggio si chiuderà il programma olimpico dello sci alpino con lo slalom speciale maschile.

 

 

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