Intervista con l’ambasciatore dei felini italiani Gianfranco Mantovani

Alla vigilia della manifestazione “Animal Live Show” che vedrà protagonisti dell’esibizione cani, gatti e animali esotici della miglior specie, abbiamo intervistato il Dottor Gianfranco Mantovani, presidente dell’Associazione Nazionale Felina Italiana (A.N.F.I.)

Gentile Sig. Mantovani, ci può dire in breve di cosa si occupa l’ANFI?
L’ANFI è un’associazione senza scopo di lucro che si interessa alle specie feline, diffondendo la cultura del gatto, incoraggiando e disciplinandone l’allevamento. Si adopera per lo sviluppo, la tutela e la conservazione di tutte le razze e varietà.

Recentemente avete lanciato un allarme: i gatti nati in Italia privi di certificato genealogico (pedigree) ANFI non sono animali di razza. Basta dunque un certificato a fare la differenza o c’è dell’altro dietro?
Con il Decreto Ministeriale n. 22790 del 9 giugno 2005 del MIPAF viene istituito presso l’Associazione Nazionale Felina Italiana (ANFI) il Libro Genealogico del Gatto di Razza. Ai sensi del Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992 si precisa che “è consentita la commercializzazione degli animali di razza di origine nazionale esclusivamente con riferimento a soggetti iscritti ai Libri Genealogici e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica rilasciata dall’Associazione degli allevatori che detiene il relativo Libro Genealogico”. Pertanto i gatti nati in Italia privi di certificato genealogico ANFI non possono essere commercializzati come animali di razza. Tra i compiti dell’ANFI, come visto sopra, vi è la regolamentazione dell’allevamento del gatto, in conformità a quanto previsto dai Disciplinari approvati dal MIPAAF. In tali Disciplinari vengono indicati i requisiti che devono essere rispettati per l’allevamento felino, come ad esempio il dimensionamento minimo degli spazi a disposizione del gatto, l’obbligatorietà di test genetici dei riproduttori necessari per evitare la diffusione di gravi patologie specifiche di alcune razze, così come viene fissato per le fattrici un limite massimo di cucciolate per anno.

Sotto il mirino della purezza felina è finita anche la manifestazione in programma sabato 22 e domenica 23 febbraio 2014 alla Fiera di Roma “Animal Live Show”, accusata di esporre gatti definiti di razza ma privi dei suddetti certificati.
Il fatto che alcuni dei gatti presenti alla manifestazione “Animal Live Show” non siano in possesso del certificato genealogico dell’ANFI per i gatti di razza, non vuol dire che siano, dal punto di vista sia fenotipico che genotipico, di razza meno pura rispetto a quelli iscritti all’ANFI. Manca loro il requisito richiesto dal Ministero per poter essere definiti tali. Tra i partecipanti a tale manifestazione vi sono anche allevatori stimati che hanno contribuito al miglioramento della qualità dei gatti presenti nel nostro Libro Origini, come ad esempio allevatori appartenenti all’associazione CFA dalla quale arrivano molti dei Persiani, Esotici, Abissini e Blu di Russia utilizzati da nostri allevatori ANFI.

Come si diventa iscritti ANFI e quali vantaggi hanno i soci?
Per diventare soci ANFI é sufficiente presentare richiesta di iscrizione e si ha diritto a partecipare alle attività dell’Associazione e delle manifestazioni ufficiali del Libro Origini.

Sappiamo che oltre ad essere un giudice internazionale è anche un artista, in perenne status creativo ed emozionale con i gatti. Guardando alcune sue opere si nota però, oltre ad una notevole cura per i dettagli, anche una certa riverenza nei confronti dei gatti di razza. E’ così?
Mi piacciono tutti i gatti, sia di razza che non. Mi prendo cura di un gruppo di gatti recuperati e sterilizzati che vivono nel mio giardino e continuo a sostenere che, a differenza che nella specie canina, i gatti meticci sono belli tanto quanto i gatti di razza, poiché conservano un’armonia di proporzioni e non sono mai sgraziati. A differenza che nel cane, l’allevamento felino è decisamente recente e i gatti di razza, frutto del lavoro di selezione, morfologicamente non si differenziano tra loro così tanto. Sono affascinato dal gatto di razza in quanto rappresenta la testimonianza del continuo lavoro di selezione compiuto dall’uomo. L’attenzione che si nota nei miei disegni è frutto del tentativo di rendere l’espressione che accomuna i gatti di quella razza ed é inoltre un esercizio per meglio conoscere le razze che sono tenuto a giudicare.

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Io sono un tipo distratto, con la testa fra le nuvole e piuttosto indipendente. Conduco una vita a orari irregolari e riesco a dare tanto affetto solo se trovo chi ricambia. Pensa che ci sia un felino disposto a sopportarmi? 
L’affetto dei gatti si conquista; capiscono se li si ama, al di là del tempo che si ha a disposizione per occuparci di loro; sanno essere presenti quando ne abbiamo bisogno, in modo più discreto del cane, ma non per questo meno gratificante.

Una curiosità: scegliere una razza vuol dire anche scegliere una predisposizione o un carattere specifico dell’animale?
Pur nell’ambito di caratteristiche generali tipiche di razza vi sono enormi differenze individuali tra i vari gatti. Ognuno di essi ha un proprio carattere evidente già da cucciolo; c’è quello più timido, il più giocherellone quello più indipendente. In generale i gatti persiani sono di indole più tranquilla rispetto ad altri ma vi sono eccezioni. Sta a noi scegliere d’istinto il cucciolo che più è adatto al nostro carattere

La razza più richiesta attualmente?
Al momento I gatti Maine Coon e i Sacri di Brimania sono quelli più allevati in Italia; molto richiesti i Bengal, che derivano da felini selvatici e gli Sphinx, i gatti nudi.

Domanda difficile per un amante a 360° del mondo felino: c’è una razza che più consiglierebbe rispetto ad altre?
Anche a questa domanda infatti non è facile rispondere: ogni razza ha le proprie caratteristiche peculiari che non è possibile descrivere in breve. Posso dire che le razze che preferisco sono i siamesi e gli orientali, non solo per la loro struttura elegante, ma anche per il carattere esuberante e per il loro continuo miagolio con quella voce un po’ roca che farebbe magari infastidire qualcuno che preferisce un gatto più tranquillo.

Una speranza per il futuro dell’ANFI e dei gatti?
Che tra le varie Associazioni si riesca a raggiungere un accordo per conseguire in armonia l’obiettivo comune di selezionare gatti di razza sempre più sani e belli.

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