Sul web spopola “Miss scheletro”, il concorso di bellezza pro-anoressia
Sono tante la stranezze che circolano sul web, sono troppe le aberrazioni e le mistificazioni della realtà nelle quali gli internauti possono imbattersi durante la navigazione. In particolare fa discutere l’ultima trovata del momento, una trappola sociale chiamata “Miss scheletro”, il concorso di bellezza pro-anoressia, rivolto soprattutto alle adolescenti più insicure e assoggettate al giudizio feroce del mondo che spesso non perdona qualche chilo in più. La ricerca ossessiva e malata della perfezione porta solo dolore e insoddisfazione. Imporre a se stessi e agli altri dei canoni di bellezza difficilmente raggiungibili solo perché ci si vuole sentire “al sicuro” all’interno di un gruppo, per sentirsi “meno soli”, in realtà non fa che alimentare le proprie ossessioni e insicurezze, producendo infine l’effetto contrario, l’isolamento dal resto del mondo.
In cosa consiste “Miss scheletro”, il concorso di bellezza pro-anoressia?
“Miss scheletro” è una gara di bellezza dove vince chi è più anoressica: per salire sul podio le ragazzine sono disposte a qualsiasi sacrificio, a digiunare, a vomitare, a morire. Sono migliaia i siti web pro-anoressia che confondono le idee di adolescenti insicure alla ricerca di un posto nel mondo. Lusy, in uno dei tanti siti pro-anoressia scrive: «Ho 15 anni sono alta un metro e 55 cm, da due giorni mangio solo una mela al dì, vomito anche l’acqua. Posso partecipare al concorso?». Dall’altra parte qualcuno le risponde: «Hai ancora troppo grasso sulle gambe. Ne riparleremo in futuro. Intanto continua a mangiare mele e a vomitare». Un’altra ragazza interviene nella chat esortando la sua compagna di sventura così: «Non dimenticarti di fumare almeno 40 sigarette al giorno, servono per togliere la fame. Anche io voglio partecipare al concorso di bellezza, sono scesa sotto i 45 chili ma prometto di dimagrire ancora. Voglio arrivare a pesare 35 chili».
Nelle ultime ore un caso è stato registrato in Italia, a Porto Recanati, dove una giovane blogger è stata denunciata per istigazione al suicidio e lesioni gravissime. La blogger sul suo diario virtuale glorificava l’anoressia e la bulimia, dando consigli alle altre ragazzine su come arrivare a pesare 35 chili senza farsi notare dai propri genitori. L’indagine del commissariato di Ivrea, che ha portato ad oscurare il blog incriminato, è partita grazie alla denuncia di una donna che vedeva sua figlia passare le ore su quel blog. Stavolta l’attenzione di una madre premurosa è servita a salvare la propria figlia dal baratro.
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