Milano perde l’EMA: vince Amsterdam
Milano perde l’EMA: l’European medicine agency si occupa di valutare l’ingresso nel mercato europeo di delicati medicinali e nella giornata di lunedì è stata assegnata tramite un sorteggio ad Amsterdam, preferita grazie alla dea bendata al capoluogo lombardo. L’agenzia europea del farmaco, tra le più importanti di tutte le agencies dell’Unione e costretta ad abbandonare Londra in seguito al Brexit, è stata assegnata durante la terza votazione con un sorteggio: il premier Paolo Gentiloni attraverso Twitter ha parlato di beffa, stavolta l’Italia ci credeva veramente. Già dalla seconda votazione la candidatura di Milano aveva staccato di tre voti Amsterdam e addirittura di sette Copenaghen. Ora il nostro paese perde 1,7 miliardi di indotto generato, secondo le fonti più accreditate, da circa 500 eventi l’anno, 60000 visitatori, laboratori e infrastrutture creati dalle multinazionali e da 900 dipendenti all’anno, quegli stessi dipendenti che secondo alcuni sondaggi avrebbero di gran lunga preferito Milano come nuova destinazione. Pacata la reazione del Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni: «Abbiamo deciso lo stesso di fare un commento nonostante la delusione. C’è anche la consapevolezza di aver fatto tutto quello che potevamo fare per avere un dossier competitivo. Dopodiché e andata come è andata. Dispiace molto eravamo pronti. Detto questo prendiamo atto. Ringrazio Beppe Sala, gli operatori e il mondo delle imprese, il governo che so quanto si è impegnato». Maroni poi va avanti e puntualizza che il sorteggio è: «il paradigma di questa Europa che non sa decidere e non sa assumersi responsabilità. Non faccio dietrologie ma ricordo che erano 27 paesi uno si è astenuto. Si è andato al pareggio per non scontentare nessuno? Non lo dico. Ma l’Ue lascia decidere ad altri, non si sa assumere le responsabilità e lascia decidere fuori dall’Europa o affidandosi alla sorte. Da Domani io Beppe Sala e il governo italiano magari qualche iniziativa potremmo pensare di prenderla».
Molto duro e piccato invece il commento del leader del carroccio Matteo Salvini: «pazzesco che una scelta che riguarda migliaia di posti di lavoro e due miliardi di indotto economico venga presa in Europa tramite sorteggio con lancio di una monetina, ennesima dimostrazione della follia con cui è governata l’Unione Europea. Prioritario per il prossimo nostro governo sarà ridiscutere i 17 miliardi all’anno che gli italiani versano a Bruxelles».
La battaglia è stata combattuta per mesi sul fronte diplomatico: delegazioni di rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale privato secondo il sole24ore avrebbero fatto di tutto in questi mesi per convincere gli altri stati europei a votare per l’Italia. Complice della parità alla terza votazione che ha portato al sorteggio finale è stata probabilmente l’uscita di scena della Slovacchia al primo turno (da lì in poi Bratislava si è astenuta) e soprattutto la sconfitta di Copenaghen, con buona parte dei suoi 5 voti ottenuti al secondo turno dirottati verso una città del nord-Europa come Amsterdam. L’Italia, si dice, sarebbe inoltre stata tradita dai voti di Spagna e Germania.
Ciò che più viene discusso è il metodo di votazione: alla procedura ha presenziato il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi e una volta terminate le votazioni, tutte rigorosamente segrete e anonime le schede cartacee sono state distrutte. L’Italia perde così, almeno per il momento, un’agenzia il cui compito è quello di garantire la protezione di uomini e animali, grazie alla sua valutazione di prodotti farmaceutici autorizzati dagli stati dell’Unione e varando linee guida per i comportamenti di quest’ultimi. Non va sottovalutato il fatto che l’EMA vanta 900 dipendenti 36000 visitatori annuali e un budget di 325 milioni di euro l’anno, per un indotto, lo ripetiamo, stimato in circa 1,7 miliardi di euro e 860 nuovi posti di lavoro.
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