Roma, separate due gemelle siamesi all’ospedale Bambino Gesù
Unite per 17 mesi della loro vita e ora separate chirurgicamente, grazie allo straordinario lavoro di cinque equipe dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. E’ la storia di Rayenne e Djihene, le due gemelle siamesi algerine che, lo scorso 7 ottobre, sono state sottoposte a un lungo e complesso intervento chirurgico della durata di dieci ore, eseguito da un team multidisciplinare di circa quaranta persone, capitanato dal Direttore del Dipartimento Chirurgico della struttura sanitaria romana, Alessandro Inserra.
Le piccole, accolte un anno fa nell’ospedale pediatrico come caso umanitario pro bono, avevano in comune la gabbia toracica, la cavità addominale e il pericardio (la membrana che riveste il cuore), poi divisi e ricreati in sala operatoria dall’equipe. Grazie alla realizzazione di modelli e stampe 3D di Rayenne e Djihene e a una speciale procedura, è stato possibile dimezzare la durata dell’operazione (in media 18-20 ore) e di ridurre il tempo di esposizione all’anestesia delle gemelle siamesi.
“Le bambine stanno bene, giocano, si muovono e quando sono vicine si cercano” ha spiegato il professor Inserra al quotidiano La Repubblica, aggiungendo che “Quando sono arrivate in Italia dall’Algeria erano appena nate e il loro equilibrio molto fragile, prima di operarle c’è stata una lunga fase di preparazione anche per cercare di diminuire il più possibile il numero degli interventi. Ora sono in buone condizioni di salute, ma continuano ad essere seguite anche da un punto di vista psicologico. Per noi è stata una grande emozione”.
Stando alle ultime informazioni trapelate dalla struttura, a quest’episodio a lieto fine , secondo in tutta la storia dell’ospedale romano Bambino Gesù, seguirà nelle prossime settimane un altro caso di separazione di una coppia di gemelle siamesi provenienti dal Burundi, unite a livello della regione sacrale.
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