Roma Jazz Festival: ‘Jazz is my religion’

Jazz is my religion‘ è lo slogan scelto per la 41ma edizione del Roma Jazz Festival, che dal 5 al 30 novembre animerà diversi spazi della città: AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, CASA DEL JAZZ, ALCAZAR, IL PITIGLIANI CENTRO EBRAICO ITALIANO, SACRESTIA DEL BORROMINI, CHIESA  SAN NICOLA DA TOLENTINO, PANTHEON. Nonostante dunque il legame originario tra religione e jazz (basti pensare al gospel, nato come evoluzione dello spiritual nelle chiese afroamericane degli anni ’30) il jazz con gli anni è diventato qualcosa che ha sempre unito e mai diviso, un po’ come tutta la musica in generale.

Ci saranno quindi artisti provenienti da ogni angolo del mondo, ma, come precisa il direttore artistico Mario Ciampà, ”ogni concerto ha un significato diverso e la scelta dei luoghi segue la spiritualità”. Si parte il 5 novembre con due grandi nomi: l’Auditorium Parco della Musica ospiterà infatti Chick Corea, uno dei più grandi jazzisti contemporanei, e Steve Gadd, forse uno dei batteristi che più ha influenzato il drumming degli ultimi quarant’anni. Da segnalare qui anche Adam Ben Ezra, il contrabbassista e polistrumentista che il 13 novembre si esibirà sul palco dell’Auditorium. Non potevano mancare ovviamente le eccellenze nostrane: Simona Molinari Quartet e il trombonista Mauro Ottolini omaggeranno Ella Fitzgerald il 9 novembre, mentre Francesco Bearzatti (sassofoni) Roberto Gatto e Benjamin Moussay  (fender rhodes, tastiere) il 29 novembre renderanno omaggio a John Coltrane. Spazio anche ai giovanissimi: il pianista Giovanni Guidi sarà alla Sacrestia del Borromini il 21 novembre e il quasi coetaneo Luca Filastro il 22 novembre renderà omaggio a Fats Waller presso la Casa del Jazz.

Sempre in occasione del Roma jazz Festival l’Auditorium ospiterà, la mostra di Pino Ninfa dal 10 al 28 novembre: “mi piace pensare di riuscire con uno scatto a trovare la magia di un momento e metterla a disposizione. Jazz Spirit è questo, una linea immaginaria su cui sostare aprendo le ali alla nostra fantasia per cercare di cogliere qualcosa che sta intorno a noi e restituirlo nella sua bellezza e nella sua profondità”.

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