La bufala del file Cia su Hitler
Secondo l’ANSA, un file desecretato dagli archivi nazionali degli Stati Uniti proverebbe la fuga in Sudamerica di Adolf Hitler prima della fine della seconda guerra mondiale. In un dispaccio reso alla nota agenzia di servizi segreti, l’agente Cimleody-3 afferma di aver ricevuto notizie da una fonte certa circa la fuga del Fuhrer in Colombia: era il 29 settembre del 1995 quando gli fu mostrata una foto che ritraeva il Fuhrer a Tunga (foto scattata nel 1954). Una notiia che riscriverebbe numerose pagine di storia, ma che è difficilmente credibile se ci si sofferma su alcuni particolari: anzitutto negli anni finali del secondo conflitto mondiale è risaputo che Hitler fosse gravemente malato e instabile. Pillole, farmaci per lo stress e quant’altro non gli avrebbero consentito un viaggio d’oltreoceano. Molti danno credito a questa “novità” desecretata dalla CIA (e già qui dovrebbero sorgere i primi dubbi) a causa di dubbi riguardanti la cremazione effettuata dai sovietici con i resti di Hitler: che senso avrebbe avuto distruggere per sempre il corpo del nemico anziché usarlo come trofeo di guerra in patria? In realtà cremare i resti del Fuhrer negò una tomba allo stesso, un luogo per eventuali nostalgici del regime nazista in cui identificarsi. Un’umiliazione ben più grande di molte altre.
E ancora: immagine troppo confusa per potersi definire autentica, il mantenimento del nome di battesimo nella nuova identità adottata per la presunta “resurrezione sudamericana” e il tipico baffetto mantenuto intatto: che dire, il Mossad ha catturato un ingente numero di personaggi camuffati ad arte rispetto a questa presunta nuova identità di Adolf Hitler.
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