Roma, 24 anni di carcere per Valentino Talluto: infettò donne con l’ Hiv

Valentino Talluto, originario di Acilia, ha trasmesso il virus dell’Hiv a 30 donne (molte delle quali sue ex partner) con le quali ha avuto rapporti sessuali non protetti pur sapendo di essere sieropositivo. La Corte d’Assise di Roma, dopo dieci ore di Camera di consiglio, ha condannato l’imputato a 24 anni di carcere. Elena Neri, sostituto procuratore, aveva chiesto l’ergastolo per Valentino Talluto, accusandolo di epidemia dolosa e lesioni gravissime. Assolto dall’accusa di epidemia dolosa l’imputato è stato infine condannato per il reato di lesioni gravissime.

L’untore dell’Hiv ha contagiato anche una donna incinta che ha partorito un bambino purtroppo risultato sieropositivo. L’inchiesta è stata portata avanti dal pm Francesco Scavo che ha seguito tutte le fasi processuali di questo caso fino al suo epilogo. Valentino Talluto, negli anni che intercorrono tra il 2006 e il 2010, avrebbe adescato in chat le sue vittime. Dopo i primi messaggi spesso seguivano gli incontri con le ragazze, che poi si trasformavano in relazioni grazie alla gentilezza mostrata dall’imputato che riusciva così a soggiogare le sue vittime. Valentino Talluto era solito chiedere rapporti sessuali non protetti e spesso le vittime ingenue acconsentivano alle sue richieste.

Al momento dei fatti Valentino Talluto sapeva già di essere sieropositivo ma evitava di farlo sapere alle donne che frequentava. Ignare di tutto, le donne da lui soggiogate gli si concedevano e venivano così contagiate in modo irreversibile. Da parte sua l’imputato ha sempre dichiarato la sua innocenza definendosi un ragazzo dotato di sentimenti e non un untore di Hiv: «Ho dei sentimenti e ho l’Hiv ma non per questo sono diverso dagli altri. Io non mi sono mai nascosto e tutte le ragazze mi conoscono con il mio nome. È stato detto che avrei voluto contagiare più persone possibili, ma se così davvero fosse avrei cercato più rapporti occasionali nei locali, tentando di mantenere l’anonimato».

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