Cinque simboli di uso comune di cui non conosci l’origine
Esistono dei simboli che siamo soliti vedere ogni giorno: camminando per la strada, sullo schermo del nostro pc o semplicemente quando mandiamo un messaggio. Ma conosciamo il significato di questi simboli e da la loro provenienza? In molti casi no. In questa lista vi spiegheremo l’origine di cinque simboli che probabilmente vedete più di frequente nel vostro quotidiano.
1) O.K., il famoso simbolo che si fa con le mani, risale probabilmente alla Seconda guerra mondiale (anche se c’è chi sostiene appartenga al lontano 1800). Sebbene il significato attuale sia diverso, in origine veniva usato in ambito militare e, nello specifico, quando un reparto tornava dalla missione. Nel caso in cui non ci fossero stati morti in battaglia (e quindi i militari fossero tornati sani e salvi), il comandante faceva rapporto con l’acronimo O.K., vale a dire zero killed, nessun ucciso. In seguito, la sigla, è entrata nel nostro uso comune con l’equivalenza di “va tutto bene”.
2) Tutti conosciamo la svastica e questo simbolo fa pensare immediatamente al nazismo. In verità, ha una storia che risale a 5.000 anni prima che Adolf Hitler la utilizzasse. La parola svastica deriva dal sanscrito svastika e significa “buona fortuna”, mentre il simbolo della croce uncinata è riscontrato già durante il Neolitico in Eurasia (probabilmente come tentativo di rappresentazione del movimento del sole nel cielo). Nonostante sia ancora oggi un simbolo sacro in molte religioni (nell’Induismo, nel Buddismo, nel Giainismo e nell’Odinismo), la svastica è conosciuta soprattutto per esser diventata icona della propaganda nazista.
3) A chi di voi non è mai capitato di fissare un messaggio – su whatsapp o messenger – aspettando che le spunte diventino blu? Che ci crediate o meno, anche questa V allungata ha una sua storia e arriva direttamente dal latino “Veritas” (“Verità”), usata nelle liste di controllo dell’antica Roma per contare gli oggetti che c’erano: “V = è stato controllato”. Come i vostri messaggi!
4) Accendi, spegni. On, Off. Sugli elettrodomestici, sui computer, non importa: quando vediamo questo simbolo sappiamo esattamente cosa fare (o non fare) ma sulla sua origine i dubbi vengono ai più. I segni che compongono il simbolo di accensione/spegnimento, rappresentano in informatica i numeri “1” e “0” e non le lettere “I” e “O”. E questo perché, nel codice binario, “1” significa “On” e “0” significa “Off”: quando passa la corrente il valore è “1”, quando non passa il valore è “0”.
5) Se vi dico Harald Blåtand, probabilmente non vi viene in mente nulla ma, se aggiungo Bluetooth, una lampadina vi si accende. Ma cosa c’entra il sovrano danese (classe 911) con un’applicazione tecnologica? Harald Blåtand, soprannominato Bluetooth perché aveva un dente scuro, è famoso per aver unito due regni tra loro. Allo stesso modo, Aroldo I Dente Azzurro, è stato “usato” dalla tecnologia per indicare l’unione di dispositivi diversi tra loro. Il simbolo è il risultato della sovrapposizione delle lettere H e B, le iniziali del nome del sovrano danese.
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