Lazio, adesivi antisemiti, si legge “Anna Frank”
La comunità ebraica di Roma: “Questo non è calcio, non è uno sport”. Lotito in Sinagoga. Irriducibili, scherno non reato.
E’ vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ma quanto è accaduto è davvero aberrante. Sono 15 gli ultras della Lazio, colti mentre attaccano ad un vetro della curva Sud e vicino ai bagni, le immagini di Anna Frank con indosso la maglietta della Roma nel corso della partita che domenica sera ha opposto la Lazio al Cagliari.
L’indagine avviata dalla Procura di Roma ha portato ad individuare i responsabili dell’azione antisemita: tra loro ci sono anche due minorenni, uno è un tredicenne. Nel procedimento si procede per istigazione all’odio razziale che prevede condanne da 1 a 4 anni.
Ovviamente non sono mancate le reazioni, con un web scatenatissimo. In una nota il direttivo degli Irriducibili della Lazio si è difeso: “Si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale, non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione”.
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito ha depositato alla Sinagoga una corona di fiori: “La Lazio ha sempre represso certi fenomeni, con iniziative nelle scuole. Da oggi intendiamo promuovere un giorno ogni anno in cui portare 200 ragazzi ad Auschwitz”.
Davvero una bufera quella che si è scatenata a seguito di questo oltraggio. Può la vittima-simbolo della Shoah venire offesa così dagli ultrà della Lazio? Certo è che Non si può minimizzare. La libertà individuale non può collidere con la verità. Scendere in campo con la stella di David sarebbe una semplice scelta di civiltà. C’è chi ha visto il questo folle gesto dei tifosi laziali una risposta al fatto che purtroppo, ancora oggi in Italia e nel mondo esiste non un pregiudizio ma un odio nei confronti del popolo ebraico.
La cosa più grave poi è che molti tifosi che non hanno compiuto il gesto, lo hanno però abbracciato, hanno riso, lo hanno accarezzato, non lo hanno ritenuto poi così grave. In fondo è per loro accomunabile al tifo a cui è permesso lo sberleffo. Senza pensare che Anna Frank è morta per colpa della più grande barbarie dell’umanità.
Paolo Gentiloni ha affermato che “E’ successo qualcosa di incredibile, inaccettabile, da non minimizzare e da non sottovalutare. Non sottovalutiamo i rischi del diffondersi di tensioni nel nostro tessuto sociale”. Mentre il ministro degli Esteri, Angelino Alfano fortemente amareggiato ha dichiarato che: “La sua figura non può essere usata per offendere qualcuno, è inconcepibile quello che si è verificato”.
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