Asti, marocchino uccide la moglie a coltellate e si costituisce
Ha ucciso la moglie e si è dato alla fuga ma poi è andato dai carabinieri.
Più dell’82 per cento dei delitti commessi a scapito di una donna, nel nostro paese, sono classificati come femminicidi. Un numero gigantesco: oltre quattro su cinque. Donne che vengono uccise quasi sempre da colore che sostengono di amarle. Il movente? Gelosia, possessione, a volte motivi economici…
Così a perdere la vita nella tarda serata di lunedì notte è stata un’altra donna, questa volta di nazionalità marocchina, uccisa in casa, ad Asti, dal suo stesso compagno, El Ghabaoui, 46 anni, anche lui marocchino che l’ha accoltellata sul balcone di casa, al secondo piano dello stabile, a seguito di un futile litigio, per colpa del quale però il cuore della donna ha smesso di battere per sempre.
A chiamare il 112 sono stati i vicini di casa, allarmati dalle urla provenienti dall’abitazione dei coniugi, che non hanno figli. L’uomo si è presentato in caserma e in un primo momento ha fornito la sua versione dei fatti, di gran lunga lontana dalla realtà, solo in seguito ha confessato l’atroce delitto ed è stato arrestato per omicidio.
L’uomo ha confessato di averla uccisa al culmine di un litigio. Poi si è cambiato gli abiti e si è allontanato. I carabinieri, che lo hanno fermato, indagano ora sui motivi del gesto. L’uomo non aveva precedenti e viveva da anni in Italia.
I due erano in Italia da dieci anni, si erano sposati ad Asti dove vivevano in un appartamento in via Montebruno. Lui operaio, lei casalinga e badante a ore, erano conosciuti dai vicini di casa coi quali andavano d’accordo.
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