Fifa 18: la recensione dell’ultima fatica calcistica della EA
FIFA 18: LA RECENSIONE – Puntuale come ogni anno, come una cartella esattoriale, come l’inizio del campionato di Serie A, siamo pronti per recensire e commentare l’uscita del videogioco calcistico per eccellenza, quel Fifa della EA Sports che dopo oltre 20 anni si presenta con il suo ultimo capitolo: Fifa 18. Bisogna dire che dopo anni di facili vittorie sul diretto concorrente PES, titolo Konami che ha vissuto quasi un decennio allo sbando dopo i successi di inizio secolo, quest’anno la situazione sembra essere molto più equilibrata. I Giapponesi infatti hanno limato i difetti del loro titolo e il fiato sul collo inizia a farsi sentire, obbligando la software house canadese a rinnovare ancor di più un titolo che era già molto valido.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE – La EA quindi, in questo Fifa 18, ha optato per una strada oltremodo collaudata. Le varie modalità di gioco sono rimaste praticamente invariate, andando invece a introdurre interessanti novità per quanto riguarda il gameplay e le meccaniche di gioco. La prima cosa che salta agli occhi mettendo mano al joypad è che la velocità delle partite sembra essersi sensibilmente ridotta. I giocatori danno l’impressione di essere più distanti in mezzo al campo e questo permette di avere quella frazione di secondo in più per impostare correttamente passaggi, lanci e dribbling. Ovviamente, man mano che ci si avvicina all’area avversaria gli spazi diventano più angusti e trovare uno spiraglio per un tiro comodo non è mai semplice. Rispetto al videogioco dello scorso anno sembra dunque essere sparita quella sensazione di totale mancanza di tempo per impostare qualsiasi giocata, asfissiati da un pressing incessante dei nostri avversari e da un campo che sembrava piccolissimo.
Altra novità molto interessante di questo Fifa 18 è data da una rivista inerzia dei giocatori. Mentre prima potevamo far correre il nostro giocatore alla massima velocità, passando poi in una frazione di secondo alla corsa “normale” e compiendo sterzate improvvise e cambi di direzione, quest’anno non potremo più farlo. Quando il nostro giocatore sarà lanciato in corsa, anche togliendo la stessa, avremo un piccolo periodo di decelerazione, in cui sarà impossibile cambiare traiettoria. Questo ha due effetti immediati. Il primo è che difendere in velocità risulta molto più complesso. Se infatti corriamo verso un avversario e lui cambia direzione, noi andremo sicuramente a vuoto. La seconda è che ci troveremo molto più spesso a dosare la corsa, abusandone meno degli anni passati. Questa meccanica è spiccata sia quando non si ha la palla, sia quando correremo con il pallone, rendendo di fatto impossibili brusche sterzate mentre siamo lanciati in velocità.
FINALMENTE UN USO DELLA FORZA BILANCIATO – Anche il valore “forza” dei giocatori sembra finalmente aver trovato il suo giusto equilibrio. Mentre lo scorso anno bastava proteggere palla con l’apposito tasto, rendendo di fatto impossibile al nostro avversario toglierla, quest’anno i giocatori più fisici ci sposteranno letteralmente dal pallone ma a loro volta saranno vulnerabili al pressing di chi viene in corsa. Anche un giocatore molto lento come Fazio della Roma, avrà spesso la meglio di attaccanti più veloci nell’uno contro uno frontale, sdradicandogli il pallone dai piedi. Se invece saremo costretti a difendere inseguendo, verranno fuori tutti i limiti della mancanza di velocità. Diventa così fondamentale sfruttare le peculiarità dei nostri giocatori, basando la nostra costruzione della manovra non su un gioco prestabilito ma su ciò che i nostri giocatori sanno fare meglio.
UNA IA MOLTO INTERESSANTE – Enormi passi in avanti, da questo punto di vista, sono stati fatti nella gestione della IA, finalmente in grado di far muovere la squadra in modo intelligente e realistico, diverso per ogni squadra e abbastanza verosimile rispetto alle controparti reali. Da questo punto di vista, la carenza più immediata sembra essere in alcuni movimenti dei portieri, sempre troppo forti nelle uscite basse e troppo carenti nei tiri da fuori, veri e propri siluri sempre pronti ad infilarsi in porta, con percentuali purtroppo poco realistiche. Altra piccola pecca unicamente grafica, ma in grado di rovinare notevolmente il pathos di questo Fifa 18, è nella realizzazione delle porte e delle reti. Quando andremo a segnare le reti si muoveranno appena, rendendo a volte addirittura difficile capire se abbiamo segnato oppure no. Sembra una cosa da poco, ma un’animazione realistica delle reti quando la palla si insacca, è qualcosa di basilare e che ogni appassionato di giochi calcistici apprezza.
LA REGINA DELLE MODALITA’: IL FUT – Come ogni anno, il cavallo di battaglia di Fifa 18 è sempre lui: il FUT. Fifa Ultimate Team è il fulcro dell’esperienza targata EA. Il concetto non è stato cambiato rispetto al passato, si tratta sempre di comprare dei “pacchetti” di figurine che contengono giocatori con cui costruire la nostra squadra ideale, stando attenti a creare idonee connessioni di nazionalità o campionato. Il tutto reso più avvincente da alcune carte rare e dall’introduzione, quest’anno su Playstation, delle leggende. Potremo infatti trovare, oltre ai vari Cristiano Ronaldo, Messi, Dybala, anche i giocatori del passato che hanno fatto la storia del calcio. Ronaldo il “fenomeno”, Nesta, Henry dell’Arsenal e chi più ne ha, più ne metta. Una modalità ormai ultra collaudata che raccoglie centinaia di migliaia di appassionati in tutto il mondo.
Anche “Il viaggio” è stato rivisto ed aggiornato, correggendo alcuni dei difetti della sua prima apparizione mentre, nella modalità “carriera” avremo finalmente una gestione meno irrazionale dei trasferimenti (anche se qualche colpo assurdo ancora si vede) e un hub dove potremo trattare direttamente con agenti e giocatori per donare un pizzico di realismo in più a quello che da sempre è stato uno dei talloni d’Achille della serie. A livello grafico e tecnico il gioco è notevole. I giocatori, sopratutto quelli più famosi, sono curati nei minimi dettagli e sono facilmente riconoscibili anche da lontano. Il comparto sonoro è coinvolgente anche se la telecronaca di Nava inizia a diventare obsoleta e ripetitiva. Da questo punto di vista, ogni appassionato che si rispetti, spera un giorno di sentire il buon Piccinini esaltarci con i suoi: “sciabolata morbida”, “non va” ed “E’ proprio lui!”, ma insomma EA, cosa aspetti a scritturarlo?
IL GIUDIZIO FINALE – Fifa 18 si conferma il miglior titolo calcistico sul mercato. Le migliorie alla IA, ai movimenti dei giocatori e al bilanciamento dell’effettivo valore delle statistiche in campo ci restituiscono un gioco in grado di appassionare e divertire. Andrebbe rivisto qualcosa a livello di fisica del pallone e nelle animazioni dei portieri, ma tutto sommato sono inezie in un videogioco che si conferma ancora come il re della sua categoria.
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