Ndrangheta Lombardia: ventisette arresti
Notizia di questa mattina è l’esecuzione di 27 misure cautelari in Lombardia, nell’ambito di un’operazione legata al mondo dell’ndrangheta: una maxi inchiesta con al centro il mondo della corruzione che, secondo gli inquirenti, avrebbe unito a stretto giro il mondo imprenditoriale e quello della politica. Tra i destinatari delle misure spicca quello di Andrea Mazza, Sindaco di Seregno (un piccolo comune del monzese). Il primo cittadino avrebbe sfruttato il suo rapporto con imprenditori legati alle cosche mafiose, favorendoli con affari in cambio di voti. Al momento è agli arresti domiciliari ed è indagato per corruzione.
Tra gli altri capi di accusa emergono dall’inchiesta, condotta dalla Procura di Monza e dalla Procura distrettuale antimafia di Milano, associazione di tipo mafioso, lesioni, danneggiamento, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento personale e porto abusivo di armi.
Tutta le indagini sarebbero gravitate attorno al ruolo ricoperto da un imprenditore di Seregno, capace secondo i PM di tessere una tela in grado di connettere cosche ‘ndranghetine e mondo della politica al fine di realizzare un reciproco scambio di favori. Stando alle ricostruzioni della Procura, il forzista Andrea Mazza sarebbe stato eletto grazie ai voti rimediati da questa figura del mondo imprenditoriale: nelle mire di quest’ultimo pare vi fosse la costruzione di un supermercato proprio nel piccolo comune lombardo.
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