Roma Fringe Festival, il teatro indipendente invade San Lorenzo
Dopo aver calcato i palchi dei Giardini di Castel Sant’Angelo e di Villa Ada nelle scorse edizioni, il Roma Fringe Festival torna nella sua storica sede di Villa Mercede a San Lorenzo, con una ricca rassegna di teatro indipendente che andrà in scena fino al prossimo 23 settembre. Giunto alla sesta edizione, quest’anno il Fringe Festival diretto da Davide Ambrogi ha selezionato 50 compagnie italiane e internazionali per oltre 150 appuntamenti che per 25 giorni si susseguono sui 3 palchi a disposizione tra prime, nuove drammaturgie, performance, commedie, monologhi e riadattamenti dei grandi classici.
Per tutta la durata del Festival nelle tre fasce orarie 19.30 – 21.00 – 22.30, ogni sera vengono presentati 8 spettacoli diversi che di volta in volta sono votati dal pubblico e da una giuria dedicata al fine di selezionare le compagnie finaliste che, se scelte, oltre alle canoniche tre repliche settimanali hanno a disposizione anche un’ulteriore replica da recitare nel weekend davanti a una giuria che ne decreta la migliore. Stesso procedimento per tutte e quattro le settimane fino a che le compagnie finaliste si esibiranno l’ultimo giorno di festival per “contendersi” il riconoscimento come il miglior spettacolo dell’edizione 2017. Nonostante la natura selettiva del festival e la presenza di una giuria “giudicatrice”, questa grande e giocosa festa del teatro non ha per nulla il sapore della competizione, si presenta anzi come una piacevole full immersion teatrale che regala al pubblico una panoramica sulla scena teatrale contemporanea, allietata dalla suggestiva location di Villa Mercede che, oltre ai tre palcoscenici, ospita anche un mercatino artigianale e delle aree ristoro.
L’offerta è ampia e variegata e in ogni caso gli spettacoli sempre di qualità. Come ha dichiarato lo stesso direttore artistico Davide Ambrogi le drammaturgie selezionate sono “testi che, dal taglio civile, ironico e poetico, affrontano la contemporaneità, l’attualità con un occhio particolare alla società dei ‘social’ e dell’immagine, ma anche storie vere, dal terremoto alla Palestina, passando a delle interessanti analisi generazionali con madri e padri a confronto”. Proprio agli aquilani e al terremoto che nel 2009 ha sconvolto l’Abruzzo, è dedicato il potente monologo Questa è casa mia, mente Metamorfosys.0 si presenta come una performance art che ripercorre il mito ovidiano in una mutata forma, raccontando una nuova genesi dell’umanità proiettata in una delle possibili dimensioni del futuro prossimo. Diversamente, attraverso l’utilizzo di oggetti e pupazzi, le due attrici/narratrici de Il Gigante egoista raccontano una delle storie più emozionanti di Oscar Wilde, la cui regia mette in luce la poesia che ha reso questa favola eterna. Un programma ricchissimo per non perdersi l’occasione di partecipare, almeno per una sera, alla densa offerta teatrale di uno dei più interessanti festival teatrali della Capitale
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