Trento, bambina anni uccisa dalla malaria
La piccola aveva contratto la malattia senza essere mai stata in zone tropicali. Il primario di malattie infettive all’ospedale Santa Chiara di Trento: «Mai visto un caso simile».b
Sofia Zago era un angelo. Un angelo che ora riposa in pace. Così nonno Rodolfo, descrive la sua nipotina, con lo sguardo perso nel vuoto e ancora incredulo, mentre i genitori ancora sconvolti per quanto accaduto, chiedono un po’ di rispetto e di privacy per il loro dolore. “Sofia non c’è più, siamo distrutti, non sappiamo quello che può essere successo. Non siamo mai andati in Paesi a rischio malaria».
La bambina è stata colpita da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia ed è morta nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale di Brescia dove era stata trasferita d’urgenza. Intanto medici ed esperti cercano una possibile spiegazione.
Dalle prime indicazioni che abbiamo avuto pare che la bambina potrebbe aver contratto la malaria in ospedale, a Trento, il motivo per il quale sarebbe un caso molto grave. “Abbiamo mandato immediatamente degli esperti sia per quanto riguarda la malattia sia per la trasmissione da parte delle zanzare”, ha detto la ministra della Salute Beatrice
Lorenzin. “Dobbiamo accertare se c’è stato un contagio di sangue o se invece la malaria può essere stata contratta in altro modo”.
Ha aggiunto il direttore generale – abbiamo messo delle apposite trappole per zanzare ieri pomeriggio, che verranno rimosse oggi pomeriggio, mentre tutti i bambini ricoverati sono stati trasferiti ed è in corso la disinfestazione di tutto il reparto” ha detto Bordon. “Resta il fatto – ha sottolineato – che la piccola poi morta e i due malati di malaria erano in stanze diverse, le cure sono state effettuate tutte con materiale monouso e non ci sono state trasfusioni. La malaria non è trasmissibile da uomo a uomo e nessun altro paziente ha avuto dei sintomi riconducibili alla malaria”.
“E’ un caso criptico, rarissimo”, ha detto Giovanni Rezza, medico epidemiologo e responsabile del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.
Così il medico “paladino” dei vaccini, Roberto Burioni si è pronunziato in merito:”Il problema, insomma, non è che 10 vaccini sono troppi. Il problema è che i vaccini sono pochi, e quello contro la malaria è uno che malauguratamente manca, se ci fosse questa bambina sarebbe ancora viva».
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