GP di Monza: le pagelle del dominio Mercedes
GP DI MONZA, DOMINIO TEDESCO – Era il lontano 2010 quando Fernanrdo Alonso regalava l’ultima gioia ai ferraristi nel GP di Monza. Da allora abbiamo assistito al dominio incontrastato di Red Bull e Mercedes (con una vittoria McLaren), capaci di imporsi negli anni in maniera quasi irrisoria. Quest’ultima gara è stata quasi imbarazzante per la superiorità dimostrata dalla scuderia di Toto Wolff, aiutata anche da un regolamento quantomeno controverso che non manca mai di rimarcare la differenza di peso politico tra scuderia e scuderia. Da adesso in poi le piste dovrebbero essere meno apertamente favorevoli alle due frecce argentate che possono però contare, oltre che su un abisso di punti nel campionato costruttori, anche sulla ritrovata leadership nel mondiale di Lewis Hamilton, vero mattatore di giornata. Ecco le pagelle della tappa italiana della F1:
VOTO 10: HAMILTON/MERCEDES – Semplicemente perfetti, sia Hamilton che la sua scuderia. La scelta di portare il quarto propulsore a SPA paga i suoi dividendi, con la possibilità di pompare nel motore più olio di tutte le power unit montate successivamente. L’abisso con le altre scuderie è imbarazzante e l’unico in grado di rovinare al pilota inglese la gioia di mettere a segno la gara perfetta (pole, tutti i giri in testa, giro veloce) è Ricciardo grazie alle gomme più fresche montate nel finale. Per quanto si è visto in qualifica poi, anche con la pioggia fitta e con basse temperature, le due Mercedes sono sembrate semplicemente inarrivabili con Hamilton in grado di rifilare quasi due secondi e mezzo al proprio compagno. Da oggi in poi non dovrebbe più esserci un divario così netto, ma arrivare allo sprint da leader del mondiale è già un bel risultato. CANNIBALI
VOTO 9: RICCIARDO – Non ci fosse stata la gara perfetta di Hamilton, il vero Re del GP di Monza, oggi, sarebbe lui. Ricciardo è, che piaccia o meno, il pilota che sta ottenendo di più in relazione al mezzo che guida. Più di Hamilton e più di Vettel. La sua stagione è un capolavoro e non esiste condizione in grado di condizionarne o inficiarne il rendimento e la costanza. Magari non è un pilota appariscente, magari non è il più spettacolare, ma è un computer. Non resta mai coinvolto in incidenti, riesce a evitare problemi e teste calde come se avesse il sesto senso. Guida, spinge forte quando può, è conservativo quando deve. Oggi ha irriso Raikkonen con un sorpasso da fantascienza, e ha costretto Vettel a spremere la Ferrari fino all’ultimo per resistere alla sua rimonta. Se avesse avuto la metà del talento puro e dei titoloni riservati al compagno di squadra oggi sarebbe in un top team a giocarsi il mondiale. Speriamo avvenga presto. SOTTOVALUTATO
VOTO 8: BOTTAS – Tolta la brutta figura rimediata in qualifica, dove la seconda guida Mercedes cede il posto alla terza guida e a un ragazzotto al primo anno di F1, la gara è solida ed esattamente quella che ci si aspetta da lui. Bello il duello nelle prime curve con il connazionale della Ferrari e da applausi la manovra con la quale si riprende la posizione appena persa. Il resto del GP di Monza è solamente un vano tentativo di tenere il passo indiavolato del compagno di squadra, troppo concentrato per commettere errori di cui approfittare. La gara scivola via senza grandi patemi, apponendo la propria firma su una doppietta che certifica il dominio Mercedes su quella che è, più di ogni altra, la “loro” pista. SOLIDO
VOTO 7: STROLL – Un weekend da incorniciare per l’ex Disa-stroll. Giusto il tempo di ambientarsi, di prendere un po’ la mano con la sua Williams ed eccolo a prendersi le prime meritate soddisfazioni. La prima fila in qualifica è qualcosa di veramente incredibile, vanificata unicamente dal suo ottimo spunto chiuso, non senza una certa malizia, da Hamilton (che lascia completamente scoperto il fianco destro al terzo pilota Mercedes, al secolo Ocon, sicuro che tanto da lì non arriveranno minacce). Ocon ringrazia e infila il ragazzino che di compromettere gara e punti non ne ha voglia e inizia la sua personale rincorsa al francese. Rincorsa che non si concretizzerà mai anche a causa di un pit-stop non all’altezza della reputazione Williams. Le soddisfazioni però non mancano, non ultima l’aver tenuto dietro il compagno di squadra Massa, in cerca, qui nel GP di Monza, dell’ennesimo atto di bullismo di questa stagione, ma che oggi deve restare al suo posto, guardandosi a sua volta dal ritorno di Perez. Il settimo posto non varrà il podio di Baku, ma vale tanto oro quanto pesa. FANTASTICO
VOTO 6: VETTEL – Podio da difendere con le unghie e con i denti quello conquistato dal pilota tedesco della Ferrari. Pronti via, lo spunto, dalla parte sporca della pista, non è di quelli memorabili. Raikkonen si ricorda di essere un pilota aggressivo solo quando deve chiudere la porta al compagno che deve così sudarsi ogni sorpasso fino alla fine, compresi quelli in casa. Qualche giro e via a mettere nel mirino Stroll e Ocon, che pure vorrebbero resistere, ma non ne hanno davvero modo. Quando il GP di Monza sembra ormai avviata al ghiaccio ecco Ricciardo, che con una serie di tempi da record lo obbliga a uscire dalla modalità “gita della domenica” e a spremere fino in fondo questa power unit richiamata in fretta e furia dalla pensione per poter usare lo stesso quantitativo d’olio degli scaltri rivali teutonici. Alla fine il terzo posto è il massimo che si poteva fare, e va bene così, a pochi punti dal rivale e pronto a giocarsi tutte le carte fino alla fine. CORIACEO
VOTO 5: FERRARI – Come ha dichiarato Marchionne prima della gara ai microfoni di Sky, è intollerabile farsi trovare impreparati nell’uso di un certo tipo di gomme a certe condizioni. La Ferrari è arrivata al GP di Monza non avendo provato mai le full-wet con certe condizioni, se non per uno o due giri a Silverstone (testuali del boss). Non avevano idea di come farle funzionare e di come mandarle in temperatura. Probabilmente oggi non si sarebbe vinto lo stesso, ma è inconcepibile per un team che punta al campionato del mondo commettere una leggerezza del genere. Anche perchè gli avversari non mollano un colpo. IMPREPARATI
VOTO 4: RAIKKONEN – Gara in pieno stile Raikkonen quella andata in scena oggi nel GP di Monza. Prima la partenza, con il buono spunto e il duello ruota a ruota con Bottas. Poi i problemi, evidenti, anche se non chiariti. Qualcosa deve essere sicuramente successo alla macchina del finlandese, mai in grado di impensierire Stroll e Ocon su macchine nettamente inferiori. Alla fine il voto è basso per la difesa, rischiosissima, su Vettel, e per come si lascia infilare da Ricciardo alla fine del rettilineo nell’ingresso in curva 1. Puoi non aspettarti un attacco in frenata lì, ma almeno spostarsi e chiudere la porta poteva essere un’opzione. Troppo arrendevole in alcuni momenti della gara e troppo altalenante la sua stagione. La classe c’è, l’esperienza anche, il rinnovo è stato firmato, non si capisce come mai continui a non rendere per le possibilità della sua macchina. INCOSTANTE
VOTO 3: ALONSO – Lo abbiamo difeso, lo abbiamo adorato. I suoi team radio sono tra le cose più divertenti di tutto il weekend. Ci piace la sua grinta di leone finito in gabbia. Però c’è un limite a tutto. Il siparietto su Palmer è francamente intollerabile. Parliamo di Palmer, non di Hamilton, non di Vettel, parliamo di Palmer. Se non il peggior pilota di tutta la F1, sicuramente uno dei peggiori. Nando deve darsi una regolata, e non può nemmeno continuare a inveire contro il proprio propulsore Honda, che sarà anche indegno per gli standard attuali, ma è pur sempre colui che paga anche parte del suo ricco stipendio. Si rimbocchi le maniche e faccia quello che un grande pilota deve saper fare, li aiuti a capire dove e come migliorare il proprio motore, se ne è in grado, altrimenti dovremo rivedere al ribasso la considerazione che abbiamo di lui. FASTIDIOSO
VOTO 2: VERSTAPPEN – Se è vero che una sola stagione forse non basta per valutare a pieno il potenziale di un pilota, bisogna ammettere che quella in atto è forse la più grande stagione di smitizzazione a cui si sia mai assistito. Verstappen, solo un anno fa, sembrava il nuovo Senna. Una specie di miracolo sceso dal cielo per consegnarci un pilota già destinato alla storia. Questo campionato invece ci ha restituito un ragazzo umano, pieno di difetti e ancora ampiamente immaturo. Dove non arriva la macchina a tradirlo arriva a farlo il proprio ego e la propria impazienza, resi ancor più impietosi dal paragone con Ricciardo, l’anti Verstappen per eccellenza. Uno, infatti, è calmo e in grado di trasformare in oro tutto quello che tocca, con calma e con la capacità di restare lontano dai guai. L’altro, il giovanotto, è passionale e irruento, e i guai se li crea o se li cerca anche quando non ci sono, vedi contatto con Massa oggi nel GP di Monza. Peccato, ci piacerebbe che riuscisse a coniugare talento e testa, in un mix che risulterebbe davvero letale per tutti. Ma l’esperienza è quella cosa che si ottiene così, sbagliando e imparando a restare umili, sperando sappia farne buon uso per il futuro senza bruciarsi. AVVENTATO
VOTO 1: OCON – Premessa, la gara di Ocon ovviamente non è da voto 1. Ha fatto una maestosa gara in questo GP di Monza, figlia di una maestosa qualifica. Qualcosa che lo avrebbe sicuramente portato a prendere un 8 in questa pagella. Quello che ha dichiarato però ai microfoni di Sky oggi, prima della partenza, lo relega di diritto in fondo alle pagelle. Tutti sanno che Ocon è un pilota nell’orbita Mercedes e che, come tale, è stato “parcheggiato” in una scuderia che utilizza i propulsori Mercedes cliente. Non si può però dire in mondovisione che in quanto pilota Mercedes tu non ostacolerai Hamilton e i tuoi compagni, ma farai quanto devi per aiutarli tenendo dietro i loro avversari. Questo è intollerabile. Questo è contro l’essenza stessa della Formula uno, e, con il senno di poi, diventa ancor più marcata la malizia nella partenza con Hamilton che decide di proteggere un solo lato, sicuro di non trovare alcun problema dal fianco di Ocon. Queste cose uccidono lo sport e stanno uccidendo una delle stagioni più belle di sempre. La FIA intervenga subito, se ne ha il coraggio, per impedire che si creino dei giochi di piloti, motori, forniture in grado di trasformare le squadre in mere squadre satellite da usare per questo o quel fine, la F1 non è questo. IL SILENZIO A VOLTE È D’ORO
VOTO 0: I COMMISSARI E LA FIA – L’impressione che si ha, vedendola da fuori, è che la FIA e i commissari di gara non sappiano più dove mettere le mani e in questo senso il GP di Monza è solo l’ultimo tassello di un puzzle complesso. Regolamenti che vengono introdotti per limitare situazioni (leggasi olio pompato nel motore) e scuderie che li aggirano omologando in anticipo motori in grado di aggirare le nuove specifiche, venendo poi condonati. Piloti di scuderie cliente che dichiarano di non ostacolare determinati piloti perché della stessa “casa”. Sanzioni date in maniera totalmente irragionevole, 10 secondi a Raikkonen per non aver rispettato un’andatura in regime di bandiera gialla e poi nulla per Bottas a Baku, o 5 secondi per manovre potenzialmente pericolosissime. Il fondo della Ferrari dichiarato illegale in un lampo e situazioni al limite che si trascinano per intere stagioni come il sistema di sospensioni usato lo scorso anno. Siamo stanchi dei giochi di potere, dei regolamenti che cambiano per favorire questo o quel costruttore e del fatto che alla fine, dove dovrebbe esserci solo motore, benzina e cuore, ci sia sempre l’impressione di un gioco sporco. Vogliamo regolamenti chiari, semplici, uguali per tutti, dall’inizio alla fine e vinca il migliore. È cosi difficile? BASTA GIOCHI POLITICI
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