Doping Errani, ricorso al Tas: squalifica troppo leggera

DOPING ERRANI, IL RICORSO AL TAS – Il caso di Sara Errani passa sulle scrivanie del Tas di Losanna: l’agenzia nazionale antidoping italiana (Nado Italia) ha infatti completato la formalizzazione dell’appello contro la sentenza del Tribunale indipendente della ITF (Federazione tennistica Internazionale), che il 7 agosto scorso aveva reso nota la squalifica per due mesi della tennista italiana per positività al letrozolo, sanzione ritenuta troppo leggera. L’udienza del Tas costituisce l’ultimo inappellabile grado di giudizio, che potrebbe arrivare dopo il rientro nelle competizioni della Errani, previsto per il 3 ottobre.

SQUALIFICA TROPPO LEGGERA – Nella storia del doping in pochi casi un’agenzia nazionale è ricorsa al Tas per chiedere di aumentare una squalifica sembrata troppo leggera. Nei 19 casi discussi dal Tas a ricorrere erano sempre stati tennisti che chiedevano la cancellazione o la riduzione della sanzione e mai un’agenzia Nazionale che chiedesse di aumentare la pena. Solo un anno fa il tribunale nazionale antidoping ha condannato a quattro anni – poi ridotti a de – il canottiere Niccolò Mornati, positivo all’anastrozolo, sostanza assimilata al letrozolo della Errani.

LE POSSIBILITA’ E IL RISCHIO – Sara Errani sarà assistita davanti al Tas dallo specialista Howard Jacobs, artefice un anno fa della riduzione della squalifica della Sharapova, risultata positiva al meldonium.  La Errani dovrà dimostrare con estrema precisione come il letrozolo è stato assimilato nel suo organismo senza che lei lo sapesse e quindi dimostrare la totale involontarietà dell’assunzione. La squalifica dell’ITF era infatti stata lieve grazie perché i giudici avevano accettato la versione dell’italiana, ritenuta non responsabile dell’assunzione e per questo squalificata due mesi invece che due anni come gli altri atleti sanzionati per letrozolo o anastrozolo. Ma valutando attentamente i precedenti per la Errani esiste la concreta possibilità che l’entità della squalifica aumenti considerevolmente, mettendo così a rischio la sua intera carriera.

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@maurizio_gaddi