Attacco Barcellona, l’obiettivo dell’imam era la Sagrada Familia
ATTACCO BARCELLONA – Il leader della cellula terroristica che ha colpito la Rambla la scorsa settimana, l’imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, voleva farsi esplodere in un grande attentato a Barcellona. Ad affermarlo è stato uno dei detenuti del gruppo di attentatori catturati dalla polizia spagnola, che nell’interrogatorio davanti al giudice ha confermato che c’era l’intenzione di colpire un obiettivo ancora più grande: la Sagrada Familia. Al termine degli interrogatori ai quattro detenuti, il giudice ha affermato che nella base operativa dei killer di Barcellona, esplosa il giorno prima dell’attacco, è stato trovato un documento dello stato Islamico.
I LEGAMI CON LA FRANCIA – Barcellona-Parigi andata e ritorno, ma con un autovelox rivelatore: alcuni membri della cellula terroristica responsabile degli attentati di Barcellona si erano infatti recati in Francia poche settimane prima dell’attentato. A riportarlo è stato Gerard Collomb, ministro dell’Interno francese, che ha reso noto che l’Audi A3 utilizzata per l’attacco a Cambrils era stata fotografata da un autovelox nella regione parigina: “Questo gruppo è venuto a lavorare a Parigi ma è stato un viaggio di andata e ritorno rapido”.
34 KM A PIEDI – Younbes Abouyaaqoub, il killer della Rambla ucciso nei vigneti di Soubirat, avrebbe fatto 34 chilometri a piedi da solo per sfuggire alle ricerche e ai posti di blocco della polizia camminando di notte e dormendo di giorno. Questa è l’analisi degli inquirenti spagnoli, che hanno affermato che quando è stato finalmente intercettato e ucciso, Younes aveva un aspetto sporco e trascurato. L’ultima volta che era stato visto, da un testimone giovedì sera alla periferia di Barcellona, si trovava a 34 chilometri dal luogo in cui è stato ucciso: Younes era solo, ma non portava gli stessi abiti che aveva giovedì nell’attacco contro la folla alla Rambla, non è chiaro dove possa esserseli procurati. Gli altri 11 membri della cellula terrorista non potevano aiutarlo, erano morti o detenuti. Indossava una falsa cintura esplosiva e aveva con sé tre coltelli.