Siria, 800mila profughi in fuga secondo l’OIM
Ieri è stato diffuso un rapporto sulle ultime migrazioni dei siriani costretti a lasciare le proprie case a causa della guerra civile che, inutile dirlo, di “civile” ha davvero ben poco. Si tratta di oltre 800mila profughi in fuga secondo l’OIM, ossia l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, facente capo all’Onu. All’inizio del 2017 oltre 600mila siriani, precedentemente fuggiti dalle nefandezze e dalle atrocità della guerra, erano poi riusciti a tornare a casa, senza però trovare pace. Molte famiglie dapprima costrette a fuggire sono poi tornate nelle loro abitazioni ma, come vittime mute di un gioco infernale, si sono dovute allontanare ancora a causa di nuovi focolai di guerriglia urbana e ripetuti, estenuanti combattimenti.
I profughi in fuga: la storia si ripete
La storia si ripete e l’uomo è forse l’unico essere incapace di imparare dai propri errori, vile automa privo di memoria storica. È importante la memoria storica, è un ricordo necessario per vivere il presente, per costruire il futuro, cercando di trarre luce dalle ombre del passato, dalle sue ceneri. Ma cosa resta oggi del passato? Quali insegnamenti abbiamo acquisito? Non c’è tregua per i profughi siriani, la situazione resta davvero drammatica e la storia si ripete, in un eterno loop ossessivo. Nel 2011, all’inizio della guerra, la Siria contava 22 milioni di abitanti: di questi 6 milioni sono rimasti all’interno del territorio, altri 5 milioni invece sono fuggiti all’estero soprattutto in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto. Nel frattempo le milizie democratiche siriane composte da una maggioranza curda (sostenute dagli Usa), provenienti da est e da ovest, sono riuscite a ricongiungersi a Raqqa, ultima roccaforte dell’Isis ubicata nel nord della Siria.
Brett McGurk, inviato speciale di Donald Trump, in un tweet ha dichiarato che la Coalizione internazionale guidata dagli Usa, impegnata nella dura lotta allo Stato islamico, sta procedendo ad accerchiare i terroristi dell’Isis. Ma i dati parlano chiaro: l’Ondus, ossia l’Osservatorio Nazionale per i diritti umani in Siria, fa sapere che dall’inizio dei combattimenti, circa due mesi fa, sono rimasti uccisi durante le azioni militari e sotto i bombardamenti aerei 595 civili siriani di cui 136 bambini.
Vai alla home page di LineaDiretta24
Leggi altri articoli dello stesso autore
Twitter: @Vale_Perucca